“Reggio Emilia, città medaglia d’oro della Resistenza e storicamente incline all’accoglienza di chi ha bisogno, dimostri ancora una volta sensibilità concreta al tema del diritto di ogni persona a disporre di un luogo dignitoso dove trovare accoglienza.
REGGIO CITTA’ APERTA propone pertanto che il Comune, oltre a prendere in debita considerazione le proposte presentate dal Coordinamento “La strada non è una casa”, rafforzi il proprio piano emergenza freddo e si attivi maggiormente per mettere a disposizione le proprie strutture inutilizzate ma agibili per garantire almeno un tetto alle persone senza fissa dimora che vivono nella nostra città, destinando a tal fine almeno l’1% delle risorse raccolte per l’ennesimo faraonico e insensato progetto (2 milioni di euro per la riqualificazione del parcheggio di Piazzale Europa).
Auspichiamo inoltre che la Curia locale, accogliendo le importanti indicazioni di Papa Francesco, apra il Seminario cittadino, pressochè vuoto, ai bisognosi.
Il problema riguarda tutti noi cittadini, oltre ogni appartenenza sociale: per una questione di dignità e giustizia, ma anche di decoro. Non è accettabile per una comunità come la nostra che centinaia di persone non abbiano un tetto dove riparare. Con la crisi che non demorde, potrebbe diventare presto un problema che riguarderà tutti. Reggio sia davvero città delle persone, di tutte le persone”.
Francesco Fantuzzi
Federica
21/12/2013 alle 08:28
Ora come allora i potenti religiosi e politici del tempo non ospitarono la madre gravida in freddolita con le doglie per il parto ..e il padre viandante e stanco ..nessuno se ne prese cura..solo la Grande madre..ovvero la madre terrA. .la natura..e i poveri..cosa ci dice questo dopo 2000 anni..ci dice che il potere da qualsiasi natura provenga non è mai al servizio..ma si nutre da solo..bulimia e eroico. ..caro san Francesco d’Assisi ritorna a deluderti davanti al sindaco e vescovo..