“Caro Babbo Natale,
forse questa è l’ultima volta che ti scrivo. L’anno scorso ti avevo chiesto una Play con Fifa 2012 e un tablet per fare le ricerche a scuola. Mi hai portato un pallone e un maglione. E dire che avevo dato retta alla mamma, che mi aveva detto che dovevo chiedere cose utili e non care perché sennò mi cancellavi dalla lista dei buoni.
Gianfranco, invece, ti ha chiesto praticamente tutto il catalogo del Mediaworld escluse le lavatrici e tu lo hai riempito di consolle, computer e ormai ha un tablet per dito. Mentre a Massimo, Marco e Luca è andata come a me. Tanto che Massimo ha detto che tu porti “regali fighi ai bambini ricchi e regali scarsi ai bambini poveri”. Tanto poi noi Gianfranco lo facciamo giocare solo in porta e così siamo pari. Però non è giusto. A Gianfranco se non porti un regalo costoso tu glielo prende suo papà quando torna da un viaggio. Mio papà non esce nemmeno di casa. Se fossi davvero buono dovresti portare regali costosi ai bambini poveri e maglioni a chi ha la casa piena di roba.
Comunque ci ho pensato su. Quest’anno non ti chiedo né la Play né il tablet, che tanto non arrivano. Ti chiedo che papà trovi un lavoro. Così poi almeno la Play la posso chiedere a lui, che è sicuro buono. Se quest’anno esaudisci il mio desiderio, ti prometto che continuerò a credere in te fino a che non sarò vecchio, anche più di papà. E magari pure lui tornerà a credere”.
Ciao e buon Natale, Paolo
P.S. Comunque grazie per il pallone, quest’estate ci abbiamo giocato un sacco