2/12 – La nuova pista sull’omicidio Campanile si arricchisce di nuovi particolari. Ora spunta la dichiarazione di una agente segreto italiano, che una trentina di anni fa nell’aula di un tribunale Usa fece nome e cognome di “un estremista di sinistra coinvolto nella morte di Alceste Campanile”.
Lo rivela Tiziano Soresina sulla Gazzetta di Reggio in edicola oggi.
Alceste, 22 anni, militante di Lotta Continua, fu ucciso il nella notte fra il 12 e il 13 giugno 1975. L’assassinio fu attribuito ai fascisti, ma non così la pensava il padre del ragazzo, Vittorio, che sino alla sua morte sostenne sempre che la morte del figlio fu pianificata negli ambienti dell’extrasinistra. Poi Paolo Bellini ha confessato, è stato creduto (anche se la perizia del primo processo di Ancona sostenne che a sparare ad Alceste furono in due) e il caso è stato chiuso con la definitiva attribuzione del delitto a un killer di estrema destra. Bellini dichiarò di aver agito da solo e per un personale odio anticomunista.
Tuttavia un memoriale e i materiali raccolti da Emanuele Campanile, zio di Alceste, che dagli Stati Uniti si batte senza posa per far riaprire il caso, ripropone la pista del delitto di sinistra. In sostanza il ragazzo “sapeva troppo” sul sequestro Saronio e su una parte del bottino, e per questo pagò con la vita. Per questo Campanile chiede al procuratore Giorgio Grandinetti di pianificare una nuova inchiesta.
Oggi la pista di sinistra trova nuovi appigli proprio nelle dichiarazioni rese da un personaggio dei servizi italiani, molto noto all’epoca, che si trovava negli Usa e di cui l’Italia aveva chiesto l’estradizione. Si trattava di Francesco Pazienza? Sia come sia, Emanuele Campanile ha rintracciato la testimonianza dello 007 in un giornale italo-americano di una ventina d’anni fa. «Il fatto che l’agente segreto tiri in ballo l’allora presidente Ronald Reagan a non farlo estradare è di grande rilievo – ha dichiarato Campanile alla Gazzetta – Dice che l’omicidio non fu una cosa banale, ma che fu pianificato ad alto livello.
Del resto dopo il sequestro Saronio, Alceste aveva maturato la decisione di uscire da Lotta Continua.
(p.l.g.)