di Pierluigi Ghiggini
Oggi in un albergo del centro di Bologna la FederFauna assegna il “Premio Hitler”, ideato contro il movimento animalista. I “premiati” sono stati segnalati da persone che si ritengono vittime degli animalisti e delle loro iniziative.
Non poteva esserci un modo più rozzo e offensivo per attaccare quanti sono impegnati sul fronte della difesa degli animali in modo legale (altra cosa sono le frange violente, isolate da tutti) e con pochi mezzi . Una vergogna emiliana questo Premio Hitler che, ovviamente, ha suscitato non poche proteste, ma che viene anche sottovalutato nella sua portata. Una provocazione, sia pure obbrobriosa, destinata comunque a finire lì, oppure un modo per offrire uno “sfondo” ideologico a ogni azione contro gli animalisti?
Il logo della manifestazione è significativo: Hitler che accarezza due caprioli davanti all’ingresso del campo di sterminio di Auschwitz dove al posto della scritta “Arbeit macht frei” campeggia un lugubre “Animal Reich” (distorsione di “Animal Rights”).
FederFauna comprende diverse associazioni professionali di allevatori, commercianti e detentori di animali: dalle associazioni circhi sino, a quanto si sa, agli allevamenti di animali destinati a diventare pellicce o a finire nei laboratori delle case farmaceutiche. Le posizioni estremiste di FederFauna sono note: due anni fa si schierò dalla parte di un contadino di Torriglia (Genova) che ammazzò due guardie zoofile venute a sequestrargli i cani per maltrattamenti. L’omicida a sua volta si tolse la vita.
Nondimeno questa Federazione è accreditata come portatrice di interessi all’Unione europea e al Ministero delle politiche agricoli. Ciò significa che è riconosciuta come lobby e può tutelare i propri affari nei palazzi delle istituzioni europee e al Mipaaf.
In proposito l’eurodeputato reggiano Tiziano Motti, animalista convinto, ha scritto al presidente del Parlamento Schultz e ha presentato un’interpellanza alla Commissione di Bruxelles sollevando proprio la questione del riconoscimento di Federfauna come lobbista. Il testo integrale dell’interpellanza è pubblicato sul numero del Giornale di Reggio in edicola questa settimana.
Motti chiede se l’iniziativa di FederFauna sia compatibile con i principi e i valori dell’Unione europea, e commenta: «Esiste certamente nel nostro paese la libertà di espressione, per la quale sono il primo a battermi, ma ritengo intollerabile il paragone tra chi ha a cuore il benessere degli animali con ideologie oggi bandite dalla democrazia e dalle Costituzioni di tutti i paesi europei».
Asteroide 423
24/11/2013 alle 12:33
Basta fare un premio da allegare al primo, ovvero : ‘ L’essere umano è il più involuto tra gli esseri viventi. Meglio i sassi ‘.