Domani 13 novembre sciopero per tutta la giornata alla Termosanitaria Corradini Spa
I sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil denunciano uno “stato di perdurante incertezza“. Nell’incontro del 24 ottobre – scrivono – a seguito del gravissimo quadro della situazione aziendale, la comunicazione di 150 possibili licenziamenti su un totale di 260 lavoratori (di cui 12 della sede di Reggio Emilia), le Organizzazioni Sindacali avevano proposto un celere confronto che tentasse di garantire tutti gli ammortizzatori sociali utili ai lavoratori delle filiali in chiusura, garantendo al contempo i livelli occupazionali delle filiali che restavano aperte.
Corradini SpA si era resa disponibile al confronto sindacale, pianificando un calendario di incontri per il 4, il 7 e il 12 novembre 2013. A pochi giorni dal primo dei tre incontri – sostengono i sindacati – l’azienda ha però comunicato l’intenzione di annullare le date del 4 e del 7 novembre, adducendo imprevisti contrattempi nella definizione del piano industriale” E oggi “Corradini SpA ha comunicato alle Organizzazioni Sindacali l’intenzione di annullare anche l’incontro del 12 novembre”.
La situazione che si è venuta a creare «è ormai insostenibile, l’azienda sta lasciando 260 lavoratori senza risposte da troppo tempo, al punto che ormai sembra che non ci siano nemmeno più le garanzie sul mantenimento delle aperture delle filiali di Modena, Parma, Ferrara, Cento, Monghidoro, Bologna Arcoveggio, Bologna Via Larga, Reggio Emilia, Cesena, Rimini. Ricordiamo che il 24 ottobre era invece già stato comunicato che il piano industriale avrebbe previsto la chiusura delle filiali di: Bazzano, Faenza, Cattolica, Carpi, Sassuolo, Bologna San Lazzaro, Piacenza, Pesaro, Bologna Monterunici, Suzzara, Civitanova Marche».
“Appare sempre più evidente che l’incertezza riguarda la totalità delle 260 persone che lavorano in Corradini SpA, ricordando che senza alcuna chiarezza su quali siano le reali intenzioni dell’azienda per gestire la crisi, non è nemmeno possibile dare ai lavoratori garanzie rispetto alla copertura con gli ammortizzatori sociali”.
Inoltre “da molti territori si evidenziano situazioni disarmanti: magazzini vuoti, filiali già chiuse nel mese di ottobre, fornitori che si stanno recando in massa presso i magazzini della Corradini SpA per recuperare la merce lasciata in conto deposito”.
Da qui lo sciopero di domani, con iniziative nella sede di Modena e a livello territoriale.