E’ una delle scene più viste nei parcheggi italiani: un automobilista prende il ticket per la sosta, ma sfora l’orario. Poliziotti e ausiliari del traffico si catapultano sul posto e in pochi secondi ecco la multa sul parabrezza. Eppure tutto questo è illegale.
La multa, che spesso ammonta intorno ai 40 euro, è illegittima. È dal marzo del 2010 che un parere tecnico-legale emanato dal ministero delle Infrastrutture ha decretato che “se la sosta viene effettuata omettendo l’acquisto del ticket orario, deve essere necessariamente applicata la sanzione”, e fin qui ci siamo.
“Se invece viene acquistato il ticket, ma la sosta si prolunga oltre l’orario di competenza non si applicano sanzioni ma si dà corso al recupero delle ulteriori somme dovute”. In sintesi, se il ticket è scaduto non può esserci multa perché non esiste una norma che preveda la sanzione. Sono numerosi i giudici di pace che nell’ultimo periodo hanno dato ragione a automobilisti infuriati che si sono rifiutati di pagare le multe.
L’ultimo in ordine di tempo è stato quello di Lecce: un automobilista salentino, informato sull’assenza di norma che regoli questo tipo di infrazione, si è rivolto all’autorità giudiziaria per vedersi riconosciuta la non regolarità e, quindi, l’inefficacia della sanzione elevata in suo danno per la cifra di 30 euro.
La multa è quindi legittima in assenza del ticket orario (o del “gratta e sosta”) regolarmente acquistato, ma non lo è dal momento in cui questo è scaduto. In quel caso l’unica cosa che l’automobilista è tenuto a fare, è pagare i minuti o le ore di sosta mancanti.
(Iovivoaroma.it)
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Giudice condanna Equitalia: interessi troppo alti
Sarzana – La sentenza, con ogni probabilità, scatenerà un effetto domino che potrebbe mandare in tilt gli uffici spezzini di Equitalia. Il giudice di pace Luciano Civita è stato chiaro nel pronunciarsi rispetto a un ricorso per una cartella esattoriale.
La provincia spezzina è colpita da una crisi economica senza eguali e gli interessi delle more, il 20% all’anno, sono troppo alti “per l’attuale contesto sociale”. La toga spezzina ha spiegato il concetto nell’ambito di un procedimento in cui un residente lericino si rifiutava di pagare una gabella da 2 mila e 800 euro. Non solo.
Ha indicato anche un limite temporale entro cui Equitalia non potrà vantare alcun interesse. Le multe andranno notificate a cadenza semestrale.
Non potranno rimare a giacere lì degli anni prima di comparire nella buca delle lettere degli spezzini.
E questo per un motivo molto semplice: “Dilazionandosi ingiustificatamente l’arco temporale del recupero, aumenta il rischio che il credito non venga onorato dal debitore”.
La sentenza non è passata inosservata tra gli addetti ai lavori. Anche perché, senza esagerare, sono migliaia le gabelle di Equitalia che vengono notificate ben oltre la dead line dei sei mesi segnata da il giudice di pace spezzino.
Gli avvocati del foro di Spezia si stanno già sfregando le mani perché davvero grazie a questa sentenza, almeno per quanto riguarda l’autorità giudiziaria locale, potrebbero essere ritoccate sensibilmente al ribasso migliaia di multe.
Tiziano Ivani (SecoloXIX)