Scandalo rimborsi in Regione
Fittizie metà delle consulenze? Nel calderone intanto anche i fiori IdV a mamma De Sciscio

7-8/11 – Appare promettente il filone “consulenze” dell’inchiesta sui rimborsi ottenuti in 19 mesi, fra il giugno 2010 e il dicembre 2011, dai consiglieri regionali dell’Emilia-Romagna. L’importo delle consulenze vede largamente in testa il gruppo Pd con 680 mila euro, e comprende anche retribuzioni e contributi per dipendenti e collaboratori. Tuttavia secondo indiscrezioni trapelate dalla Procura di Bologna, metà delle consulenze sarebbe, per così dire, sospetta. Nel senso non si trovano le pezze giustificative, oppure le motivazioni sono molto generiche, e spesso il curriculum del collaboratore non ha attinenza con la collaborazione medesima. Si prevede perciò che decine di consulenti e collaboratori dovranno sfilare davanti ai sostituti Plazzi e Scandellari, per dare spiegazioni.

I pm sono incuriositi dalle numerose fatture per “studi di fattibilità” e di settore, e non mancano i casi singolari: come i 4 mila euro in tre mesi per “collaborazione progettuale per contatti istituzionali”, e poi “l’assistenza al rapporto con i media” (addetto stampa, o che altro?).  E sospettano che diverse consulenze siano fittizie, in pratica elargizioni a fedelissimi e a collaboratori del partito di riferimento.

Intanto dal mare magnum di scontrini e rimborsi per viaggi, strenne natalizie, spese per giornali, viaggi e ristoranti ( somma totale  1,8 milioni di euro, forse di più) spuntano anche i rimborsi per i fiori. Le mimose per la festa della donna non le hanno pagate i colleghi uomini, ma i contribuenti. L’IdV ha messo in conto anche i fiori per l’assessore di Reggio Filomena De Sciscio quando è diventata mamma. Ma questo – come ha dichiarato Liana Barbati – è voler raschiare il barile.

(p.l.g.)

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6-7/11 – Nuove indiscrezioni sull’inchiesta dei pm di Bologna Morena Plazzi e Antonella Scandellari, sull’ipotesi di peculato per i rimborsi dei gruppi politici dell’Assemblea regionale dell’Emilia-Romagna. Stavolta le notizie riguardano la voce “consulenze”, che comprende anche le retribuzioni per dipendenti e collaboratori.

Il gruppo Pd, il più grosso con 24 consiglieri fa cappotto: nei 19 mesi compresi fra giugno 2010 e dicembre 2011,  quelli cioè presi in considerazione dall’inchiesta, ha speso 680 mila euro. Subito dopo la Lega Nord  (4 consiglieri) con 215.000, Sel-Verdi e Movimento 5 Stelle (2 consiglieri ciascuno), entrambi con 195.000 euro, il Pdl 130.000 (11 consiglieri). Per l’Udc (il consigliere Silvia Noè), che avrebbe all’interno della voce solo il pagamento dei propri collaboratori, la cifra è di 74.000 euro.

La Procura ha precisato che sotto la voce consulenze “rientrano tutti i costi sostenuti per pagare collaboratori, sia a contratto che occasionali, compresi i relativi oneri fiscali e contributivi”.

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