Noi, ostaggi della puzza Iren.
Il comune ammette: nessun controllo sui miasmi di Mancasale. Cittadini infuriati

Non è stata fatta alcuna analisi dopo le ripetute denunce, che si susseguono da anni, per i miasmi che si levano dal centro di compostaggio Iren, situato all’interno dell’area del depuratore di Mancasale. La situazione è diventata insostenibile nel raggio di alcuni chilometri (soprattutto a Sesso e Massenzatico, oltre che a Mancasale dove residenti, lavoratori e imprenditori sono all’esasperazione). L’immobilismo pubblico di fronte a una situazione su cui si temono anche rischi di tipo sanitario, è stato rivelato ieri sera dal prosindaco Ugo Ferrari che nel corso della seduta di commissione consiliare dedicata al problema, e di fronte a numerosi rappresentanti dei cittadini, ha rivelato che né l’Arpa né l’Ausl hanno effettuato segnalazioni al Comune né hanno chiesto di procedere a controlli.

Sempre Ferrari ha ammesso che le montagne di sfalci e fanghi depositati nelle aie per la trasformazione in compost è il doppio di quella consentita.

I cittadini hanno chiesto soluzioni, ma gli amministratori hanno solo potuto annunciare che nel 2014, verrà ridotta la quantità di compost trattato a Mancasale. Non si parla nemmeno più del trasferimento dell’impianto (la principale richiesta dei cittadini) che sembrava dovesse essere spostato alla Sabar di Novellara a partire dal 2015.

Alla riunione erano anche presenti operatori di Mancasale (tra cui Uber Mazzoli, impegnato da anni sul fronte del depuratore Iren) e il numero 1 di Confartigianato Lampa a Reggio Emilia, Biagini.

E’ intervenuta Claudia Zafferri, animatrice del comitato di Villa Sesso, che ha presentato il conto agli amministratori: impianto non a norma (“Lo ha detto anche qualche giorno fa l’assessore Tutino”), amministrazioni sorde, problemi alle vie respiratorie, impossibilità di condurre una vita normale soprattutto d’estate quando si è costretti a le finestre giorno e notte, svalutazione di immobili e terreni. Zafferri ha annunciato una raffica di cause risarcitorie, rese possibili da una recente sentenza della Cassazione, e un ricorso alla Commissione europea in quanto, appunto, l’impianto non è a norma. Quando i consiglieri Giovannini e Irali hanno parlato di problemi per la salute dei cittadini, Ferrari è insorto accusando i consiglieri di Progetto Reggio di “procurato allarme“. Tuttavia ha dovuto ammettere che i controlli  sui miasmi non sono mai stati fatti.

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Una risposta a 1

  1. luca cadelbosco Rispondi

    23/11/2013 alle 07:46

    tnto poi porteranno tutto a villa seta e li ci sara’ da ridere…

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