Nonostante la durezza della crisi economica continua ad aumentare il numero dei cittadini immigrati in Emilia-Romagna. All’inizio del 2013 i cittadini stranieri residenti nella Regione erano 547 mila 552 su una popolazione totale di 4 milioni 471 mila. 104 persone, con un’incidenza del 12,2%. Quelli che soggiornano regolarmente in Emilia Romagna sono un numero ancora superiore: 577 mila.
Sono le cifre fornito dal Dossier Statistico 2013 curato dall’Osservatorio sul fenomeno migratorio dell’Emilia-Romagna.
Nel 2007 gli stranieri residenti erano 318 mila su una popolazione di 4 milioni 223 mila abitanti e l’incidenza era del 7,5%. In soli sei anni l’aumento è stato di 230 mila persone, pari a circa il 60%. Per la prima voltra, secondo l’osservatorio il numero delle donne stgraniere immigrate ha superato quello degli uomini, a seguito dei ricongiungimenti famigliari e dell’ondata delle assistenti famigliari (c.d. badanti) dai paesei dell’est europeo.
I dati sono contenuti nel dossier 2013 diffuso dall’Osservatorio regionale sull’immigrazione e presentato ieri.
Reggio Emilia si conferma come un magnete capace di attrarre nuovi immigrati, ccon un ‘incidenza superiore alla media regionale.
Il comune di Reggio è quello che, subito dopo Bologna, ha il numero assoluto maggiore di stranieri regolarmente residenti.
Nella classifica dei primi cinquanta Comuni, infatti, Reggio Capoluogo figura al scondo posto con 31 mila 796 stranieri residenti al 1° gennaio 2013, seguita da Parma e da Modena con quasi trentamila. L’incidenza sul totale dei residenti è del 18,4%. Nel territorio provinciale hanno percentuali maggiori solo Luzzara (21,7%, al secondo posto in regione dopo Galeata), Rolo e Fabbrico che sfiorano il 20%.
Nella classifica dei primi cinquanta comuni più accoglienti figurano anche Novellara ( 2.495 stranieri residenti), Correggio con 3.473, Guastalla con 2.305, Scandiano con 2.137, Luzzara (2.018), Casalgrande con 1.774.
LA PRESENTAZIONE DEL DOSSIER A BOLOGNA: IL RESOCONTO
13/11 Bologna – Per la prima volta in ogni provincia le donne superano gli uomini, mentre tra i banchi di scuola l’incidenza percentuale degli alunni stranieri si conferma la più alta d’Italia. In base alle stime del Rapporto Unar 2013, sarebbero 577mila i cittadini stranieri regolarmente soggiornanti in Emilia-Romagna (al 31 dicembre 2012); si tratta del 12,9% della popolazione complessiva residente.
Dall’indagine a cura dell’Osservatorio sul fenomeno migratorio della Regione, emerge un quadro all’insegna della stabilità, confermato dai dati relativi ai cittadini stranieri residenti. Si rileva infatti un progressivo aumento dell’incidenza percentuale, che passa dal 7,5% del 2007 al 10,5% del 2010, fino ad attestarsi al 12,2% del 2012. Confermata la crescita della popolazione straniera residente, anche se a un ritmo inferiore rispetto al passato: l’incremento nel 2012 è del 3,3%, dunque decisamente più basso degli anni precedenti (+5,9% fra il 2011 e il 2012, +8% circa fra il 2010 e il 2011, +9,8% l’anno precedente e +15% fra il 2008 e il 2009 e fra il 2007 e il 2008).
“I dati sono positivi – ha sottolineato la vicepresidente della giunta regionaleS imonetta Saliera, presentando oggi il Dossier – . Mi riferisco in particolare a quelli relativi alla scuola, alla presenza femminile, ai bambini nati qui, in Emilia-Romagna: tutto questo rappresenta una grande potenzialità di sviluppo verso il futuro, attraverso politiche che la Regione ha fatto e continuerà a fare. E’ fondamentale – ha ricordato Saliera – non pensare in un’ottica ‘noi e loro’: solo così la presenza degli stranieri può essere realmente uno stimolo all’innovazione”. E a proposito dei bambini e dei giovani, “per noi devono essere cittadini a tutti gli effetti – ha aggiunto la vicepresidente – e avere le stesse opportunità dei coetanei”.
I Comuni emiliano-romagnoli che superano il 10% dei residenti stranieri passano dai 22 del 2004 ai 185 del 2012 sui complessivi 348, con Galeata (Fc) al 23,4%, Luzzara (Re) al 21,7% e Castel San Giovanni (Pc) al 21,1% e altri 39 Comuni con valori percentuali compresi fra il 15 e il 20%. I principali Paesi di provenienza degli stranieri residenti sono, nell’ordine, la Romania (14,3%, in aumento rispetto al 13,7% rilevato nel 2011), il Marocco (13,4%, in leggero decremento), l’Albania al 11,6% in leggera diminuzione. Tutti gli altri Paesi risultano piuttosto distanziati, anche se va evidenziato il peso percentuale della Moldavia (5,8%, stabile rispetto all’anno precedente), dell’Ucraina (5,5%, a sua volta stabile). Seguono la Cina con il 5,1% e la Tunisia con il 4,3%. Per la prima volta la Romania diventa la nazionalità più presente in regione. Inoltre, se da una parte i primi tre Paesi per numero di stranieri residenti in Emilia-Romagna raccolgono circa il 39% del totale, occorre sottolineare l’eterogeneità delle provenienze con ben 176 Paesi rappresentati.
I minori stranieri rappresentano il 17,5% del totale in regione, mostrando un lieve incremento rispetto all’anno precedente. Nell’anno scolastico 2012/2013 l’Emilia-Romagna si conferma al primo posto fra le regioni italiane per incidenza di alunni stranieri (15% del totale, a fronte di una media nazionale dell’8,8%). L’incidenza percentuale è quindi cresciuta ulteriormente rispetto al 14,6% dell’anno scolastico 2011/2012; nell’anno scolastico 2008/2009 il valore percentuale era inferiore al 13%. In particolare, rispetto al dato medio (15%), ci sono valori più elevati nella scuola primaria (16,2%) e nella secondaria di primo grado (15,9%) e dell’infanzia (15,4%). Per la prima volta, i nati in Italia risultano oltre la metà (50,2%) degli alunni stranieri iscritti alle scuole di ogni ordine e grado della regione.
Si conferma il crescente processo di femminilizzazione: per la prima volta in tutte le province le donne straniere superano gli uomini (52% a livello regionale).
Aumentano le acquisizioni di cittadinanza. Anche se l’Italia è tra gli ultimi posti in Europa in materia di concessioni di nazionalità, da un punto di vista quantitativo sono comunque aumentati i casi di ottenimento della cittadinanza italiana da parte di cittadini stranieri in Emilia-Romagna: se nel 2008 risultavano 6.350 nel 2010 raggiungono le 7.912 persone e nel 2012 arrivano a 8744.
Nel corso del 2012 la banca-dati Inail mostra 353.184 lavoratori dipendenti stranieri occupati in Emilia-Romagna, pari al 19,1% dei lavoratori complessivi: valore in linea con quello registrato lo scorso anno. Oltre la metà (52,2%) degli occupati lavora nel macro-settore dei servizi (valore percentuale in crescita rispetto al 51% registrato nel 2011). Seguono l’industria (35,2%, in flessione di circa due punti percentuali rispetto all’anno precedente) e infine stabile l’agricoltura (9,9%). I Paesi più rappresentati fra i lavoratori dipendenti sono, nell’ordine, Romania, Marocco, Albania, Cina.
Secondo i dati del Registro delle Imprese – Infocamere, al 31 dicembre 2012 le imprese con titolare straniero sono oltre 35mila e costituiscono l’8,3% del totale delle attive in regione. Questo dato è in crescita rispetto a quello dell’anno precedente; infatti nel 2011 le imprese erano circa 34.000 e rappresentavano il 7,9% del totale delle imprese. Si tratta indubbiamente di un altro significativo indicatore di integrazione e stabilizzazione della popolazione straniera. I principali settori economici sono le costruzioni (45,1%), il commercio (24,5%), le attività manifatturiere (11,3%) e la ristorazione (5,2%). I Paesi di provenienza più rappresentati sono, nell’ordine, Albania, Marocco e Cina.
L’apporto dei lavoratori stranieri è importante non solo sul versante produttivo, ma anche su quello fiscale, contributivo e dei consumi. Secondo i dati elaborati dall’Agenzia socio-sanitaria regionale i lavoratori stranieri percepiscono un reddito medio di 1.027 euro netti al mese con una differenza di 314 euro medi in meno rispetto ai lavoratori italiani, pari a -23,4%. Prendendo in considerazione i contributi versati a carico del lavoratore e quelli a carico dell’impresa e le tre diverse aliquote contributive, l’ammontare economico contributivo generato dal lavoro degli immigrati risulta di quasi 900 milioni di euro. Il gettito fiscale complessivo dei lavoratori stranieri si può valutare intorno ai 500 milioni di euro, per un totale di 1 miliardo e 400 milioni di entrate.
Asteroide 423
14/11/2013 alle 10:51
Poi ci si chiede come mai i reggiani se ne vanno altrove…
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