Potrebbe essere il primo timido giro di pista del prossimo gran ballo elettorale. L’economista Pietro Ichino, coautore dell’agenza Monti e fondatore di ReteLib, interviene domani pomeriggio, giovedì 14, alle 18, all’Hotel Astoria di Reggio, all’assemblea di Scelta Civica. E’ il primo incontro dopo la crisi interna aperta dalle dimissioni di Mario Monti dal movimento da lui stesso fondato, quindi per i supporter reggiani riuniti intorno all’ex sindaco di Castelnovo Sotto Simone Montermini è l’occasione per fare il punto di una situazione piuttosto complicata, in cui le alternative sono drastiche: o rilancio o chiudere bottega.
Il verbo di Ichino potrà lenire non pochi dolori. L’economista ha le idee chiare: Scelta Civica deve continuare: anche dopo l’addio del padre fondatore – scrive Ichino sul suo blog – “SC ha ancora il dovere di proporsi come forza politica capace di dare voce in modo inequivoco, in Parlamento e nel Paese, alla grande area di opinione che guarda all’integrazione del nostro Paese nella nuova Unione Europea e vede nelle vecchie pratiche politiche il rischio di un appannamento di questa prospettiva”.
La “linea” parte dalla considerazione che almeno in questa fase politica debba emergere con molto più coraggio di prima il riformismo che alberga a centro destra come al centro sinistra: “E’ stato sorprendente per me – ha detto – scoprire che su temi come mercato del lavoro, scuola, amministrazioni, pubbliche, trasporti e tanti a altri ancora, le persone impegnate più seriamente per la soluzione dei grandi problemi del nostro Paese la pensano sostanzialmente allo stesso modo sia nel centrosinistra, sia nel centrodestra. Ma sia nel centrosinistra, sia nel centrodestra queste persone oggi sono in diaspora, disperse e poco ascoltate. Scelta Civica si propone di unire queste persone; di dimostrare nei fatti la possibilità di unire sugli obiettivi essenziali per la salvezza del Paese persone che i vecchi schemi della politica nazionale tendono a dividere, a collocare su fronti opposti”.
“Oggi – gli fa eco Simone Montermini, che di Ichino è un allievo – il compito di chi ha a cuore le sorti dell’Italia è quello di unire tutte le forze intorno all’unica agenda, difficile ma non impossibile, che può davvero restituirci il ruolo di grande Paese protagonista della costruzione dell’Europa. Anche a questo dovrebbero servire le larghe intese. A compiere un percorso di riforme strutturali con ampia maggioranza, non a galleggiare senza compiere scelte chiare. Per questo chiediamo al governo e ai partiti che lo sostengono maggiore coraggio, di mettere da parte i propri interessi particolari, per mettere al centro il bene comune dell’Italia”.