Blitz dei Carabinieri questa mattina all’alba in due campi nomadi di Reggio Emilia. I Carabinieri di Parma e di Reggio, nel corso di un’operazione che ha preso le mosse quattro anni fa da un furto avvenuto a a Neviano degli Arduini, hanno arrestato dieci persone: sette sinti e tre calabresi di Cutro. Sono ritenuti responsabili di ben 43 furti compiuti, tutti con la medesima tecnica, nelle province di Parma, Reggio Emilia , Modena, Cremona, Massa-Carrara e nel mantovano in abitazioni, supermercati e uffici postali. Sono ritenuti respnsabili fra l’altro dei colpi ai discount Lidl e Ecu di Reggio e al supermercato Conad di Suzzara. Numerosi i furti messi a segno nella zona di Montecchio.
Gli arrestati sono Tiziano Barosi, 40, che era già in carcere; Alfredo Amato, riginario di Crotone e residente a Reggio, 40 anni, già condannato a 5 anni furto e associazione a delinquere al processo per l’inchiesta Edilpiovra; Gianluca Bianchi, 28 anni, di Cavriago; Domenico Cordua, 36 anni, arrestato Cutro; Rosario Falbo, 46 anni, reggiano nato a Crotone; Alan Grisetti, di 20 anni e suo fratello Alex di 22 (Bibbiano) , Edy Truzzi, 28anni, Elvis Truzzi di 23 e Giancarlo Truzzi di 28. Sono tutti accusati di associazione a delinquere e furto aggravato.
TORNANO I “SEGNI” NELLE ABITAZIONI: MANUALE DI AUTODIFESA DEI CARABINIERI
La banda, secondo le prime notizie, era specializzata in furti di casseforti. Semplice e ben sperimentata la tecnica: neutralizzavano i sistmi d’allarme con la schiuma, forzavano una finestra o un ingresso, entravano e una volta individuata l cassaforte la tagliavano con un flessibile, impossessandosi di denaro e preziosi. In alcuni colpi avrebbero trafugato anche delle pistole, rivendute nel mercato clandestino.
Negli ultimi tempi in alcni quartieri cittadini e e in centri abitati della provincia reggiana i Carabinieri di quartiere, ma anche numerosi cittadini hanno segnalato la presenza di strani “segni” vicino ai campanelli, sui citofoni o sulle cassette della posta. In un’occasione una cittadina ha segnalato la presenza di un giovane che scriveva un simbolo strano dei pressi del campanello della sua abitazione: l’immediata verifica di una pattuglia dei Carabinieri ha consentito di appurare che quel “segno” è uno di quelli lasciati per indicare “casa abitata da donna sola”.
Per questo motivo il comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia ha dato il via alla campagna “Aiutaci ad aiutarti” con la realizzazione di un vademecum contenente i consigli e tutti i tipi di segni convenzionali dei ladri che qualsiasi cittadino può ottenere richiedendolo presso un comando dell’Arma della Provincia di Reggio Emilia.
Asteroide 423
20/11/2013 alle 16:18
Che vengano pure…
La donna sola ha il porto d’armi e una mira eccellente.
Antonella
24/02/2014 alle 18:18
Ringraziamo chi ha dato protezione a questa gentaglia che continua a delinquere, neanche la polizia riesce a fare niente, Reggio Emilia vive nel terrore