Viaggio massacrante pur di stare vicino a Silvio
Forza Italia da Reggio a Roma. Oggi la battaglia in Senato, nel giorno dell’orgoglio e della protesta contro la “congiura”. Folla a palazzo Grazioli

In viaggio per Roma, stamattina. Oggi è un giorno storico (e tragico) per la politica e le istituzioni italiane

Forza Silvio, leader nel mirino. In viaggio per Roma, stamattina, anche Claudio Bassi (che qui gioca a carte… ma non sono le famose carte di Agrama dall’America). Oggi è un giorno storico (e per certi versi tragico) per la politica e gli equilibri istituzionali italiani, in quanto un popolo di 10 milioni di elettori vede “espellere” il suo capo politico carismatico dal Parlamento, dal momento che in Senato, poco fa, è stata votata la decadenza dell’amor loro, il Cavaliere.

Giuseppe Pagliani e Roberta Rigon oggi a Roma

I vertici Giuseppe Pagliani e Roberta Rigon oggi a Roma

“Giorno di lutto per la democrazia”. Tutte in nero a palazzo Madama: senatrici di Forza Italia rispondono alla “messa da requiem” mettendo il lutto al braccio. 

Questa mattina una delegazione di dirigenti, iscritti e simpatizzanti locali di Forza Italia è partita da Reggio Emilia per recarsi a Roma pur di manifestare in prima persona, anche fisicamente, pieno sostegno politico e appoggio morale al fondatore e leader del centrodestra Silvio Berlusconi.

Proprio in questo momento, infatti, in Senato, le forze politiche ostili a Silvio stanno votando la decadenza da parlamentare del Cavaliere, conseguenza (non scontata) della condanna in via definitiva inflittagli al termine del discusso processo sui diritti tv.

A sostenere Berlusconi nel suo giorno più lungo di questi 20 anni sono scesi a Roma anche Camurani, Filippi, Carugo e la Rigon

A sostenere Berlusconi nel suo giorno più lungo sono scesi a Roma anche Camurani, Filippi e Carugo

“Il tutto mentre alcuni dirigenti di Forza Italia – scrive il Corriere – lamentano un presunto «boicottaggio» ai danni dei sostenitori che stanno accorrendo alla volta di palazzo Grazioli” (dimora del Cavaliere, il quale dalle ore 16.40 alle ore 17.15 di oggi è salito sul palco per tenere il suo commosso ma severo discorso di profonda delusione per la fine che in tanti ritengono giusto o utile fargli fare). «Prima hanno costretto i pullman dei nostri sostenitori a parcheggiare a Cinecittà. Ora hanno spento le macchine dei biglietti e chiusi gli uffici della Metro A alla fermata Cinecittà-Anagnina», lamenta una nota del partito.

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SILVIO DAL PALCO OGGI POMERIGGIO: “IO NON MOLLO, VADO AVANTI. PER LA VERITA’, PER LA GIUSTIZIA E PER LA LIBERTA’ SIAMO PRONTI ALLA MORTE”

Un momento della manifestazione pro-Silvio di oggi a Roma

Striscioni di protesta. Un momento della manifestazione pro-Silvio a Roma

Alla manifestazione di Forza Italia Berlusconi accusa la politica: “Il parlamento è soggiogato dalla magistratura”. Poi tuona: “Da oggi nessuno può stare tranquillo sui propri diritti”. E lancia la campagna elettorale: “Saremo missionari di libertà”

“Siam pronti alla morte”. Silvio Berlusconi mutua le parole di Mameli, strappate all’Inno d’Italia intonato a gran voce dal popolo azzurro accorso davanti a Palazzo Grazioli, per lanciare la sfida a quel Senato che oggi ha votato contro il popolo italiano.

Da vent’anni la magistratura ha preso in mano il potere. E oggi il parlamento italiano si trova soggiogato dalle toghe politicizzate che, collaborando a stretto contatto con la sinistra parlamentare, ha fatto di tutto per decapitare il centrodestra cacciando Berlusconi dal Parlamento. “Oggi è un giorno amaro – ha tuonato il leader di Forza Italia dal palco in via del Plebiscito – un giorno di lutto per la democrazia”. Ma nemmeno la decadenza riuscirà a fermare il Cavaliere.

L’intervento di Berlusconi è un vero e proprio atto di accusa. Un atto d’accusa che smaschera una volta per tutte i soprusi dei giudici e della sinistra. “La magistratura vuole la via giudiziaria al socialismo contro il capitalismo borghese – ha spiegato Berlusconi – quando la sinistra non è al potere la magistratura fa di tutto per farla tornare al potere”. L’ultimo blitz giudiziario è stato firmato dalla Cassazione che ha condannato il Cavaliere nel processo sui diritti tv. La sinistra, poi, ha fatto la sua parte votando in Senato la decadenza. “Abbiamo già passato nella storia del nostro Paese un periodo difficile come questo”, ha spiegato Berlusconi ricordando come, anche nel 1994, una magistratura di estrema sinistra si era data come missione quella di portare la sinistra al potere sgombrando il campo dai cinque partiti democratici che avevano governato per cinquant’anni. Oggi, come allora, è in atto lo stesso colpo di stato. “Queste non sono opinioni – ha denunciato – ma frasi che si leggono nei documenti di Magistratura Democratica che persino l’Unità nel 1978 ha accusato di avere abbracciato le idee estremiste delle Brigate Rosse”.

Dal 1994 a oggi la magistratura rossa ha gettato contro Berlusconi 57 processi. “In nessun paese civile e democratico è mai successo che un leader politico abbia dovuto subire una simile persecuzione“, ha sottolineato il Cavaliere puntando il dito contro l’ultima sentenza pronunciata dalla Cassazione. Una sentenza, quella sui diritti tv, “è basata solo su teoremi e congetture”. Una sentenza che, come ha detto anche Berlusconi, “grida vendetta davanti a Dio e agli uomini“. D’altra parte, pur di arrivare alla decadenza, i giudici e la sinistra “hanno calpestato la legge” trasformando l’Italia in un Paese dove nessuno può essere certo del diritto. D’altra parte oggi i grillini, il Partito democratico e il Sel di Nichi Vendola brindano perché sono riusciti a portare il nemico numero uno “davanti al plotone di esecuzione”. “Brindano, ma non hanno vinto definitivamente la partita”, ha avvertito il Cavaliere. La vera partita inizia adesso. Perché non basterà certo la decadenza a estrometterlo dalla vita politica. “Non disperatevi se io sarò fuori dal parlamento – ha assicurato – io sono qui e sto in campo. Anche da non parlamentare si può continuare a fare le battaglie”.

La sinistra non ha voluto aspettare che la giustizia facesse il suo corso: ha imbrogliato le carte, ha affrettato i tempi, ha cambiato ad hoc il regolamento del Senato. Una delle più brutte pagine della storia della democrazia italiana, insomma. Presto i legali di Berlusconi presenteranno la richiesta di revisione del processo sui diritti tv alla Corte d’appello di Brescia. “Sono assolutamente sicuro che capovolgeranno la sentenza con una mia assoluzione piena – ha continuato Berlusconi – e allora, questi signori, cosa faranno? Mi faranno tornare in parlamento? Mi risarciranno?”. Non c’è risposta. Perché la storia della giustizia italiana è costellata di vergognosi soprusi che gettano un’ombra sulla democrazia italiana. (Sergio Rame, “Il Giornale”)

morte cartello

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