La mostra di Palazzo Magnani in sole due settimane di apertura ha registrato un record di presenze. Quasi 8.000 i visitatori che da tutta Italia e anche dall’estero sono giunti nella nostra città per ammirare il genio del Novecento che ha saputo sedurre persone comuni e, allo stesso tempo, matematici, architetti, fini intellettuali.
Moltissime prenotazioni, conferenze esaurite. Gruppi, associazioni e scuole da ogni parte d’Italia sono giunti e giungeranno a Reggio Emilia per visitare la mostra “L’enigma Escher”, promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani.
Un grande riscontro che si evince anche dall’attenzione che i media nazionali stanno dedicando costantemente alla mostra. Un’operazione di alto profilo pensata per rendere sempre più la cultura elemento caratterizzante, distintivo e qualificante dell’economia e dell’indotto turistico a Reggio Emilia.
Venerdì 8 novembre si terrà l’ultima delle tre grandi conferenze che la Fondazione Palazzo Magnani ha organizzato in collaborazione con l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.
Nell’Aula Magna di Viale Allegri Piergiorgio Odifreddi (logico matematico) e Marco Bussagli (storico dell’arte, docente Accademia Belle Arti di Roma) terranno una conversazione sul rapporto arte-scienza intitolata “Escher: le due facce del genio, fra matematica e storia dell’arte”.
I posti sono oramai esauriti da tempo e non è bastata l’Aula Magna per rispondere alle richieste, si è dovuta attivare anche l’Aula 1 dove le persone potranno assistere alla conversazione in video conferenza. Posti esauriti anche per questa seconda sala.
La mostra
La mostra presenta la produzione dell’incisore e grafico olandese, dai suoi esordi alla maturità, raccogliendo ben 130 opere provenienti da prestigiosi musei, biblioteche e istituzioni nazionali – tra i quali la Galleria d’Arte Moderna di Roma, la Fondazione Wolfsoniana di Genova ecc. – oltre che da importanti collezioni private. A Palazzo Magnani saranno riunite xilografie e mezzetinte che tendono a presentare le costruzioni di mondi impossibili, le esplorazioni dell’infinito, le tassellature del piano e dello spazio, i motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme via via differenti.
Accanto alle sue celebri incisioni – in mostra capolavori assoluti come Tre sfere I (1945), Mani che disegnano (1948), Relatività (1953), Convesso e concavo (1955), Nastro di Möbius II (1963) – saranno presentati anche numerosi disegni, documenti, filmati e interviste all’artista che mirano a sottolineare il ruolo di primo piano che egli ha svolto nel panorama storico artistico sia del suo tempo che successivo.
Una sezione di mostra sarà dedicata al confronto della produzione di Escher con opere di altri importanti autori – ispiratori, coevi e prosecutori – per comprendere come le scelte di Escher siano in consonanza con una visione artistica che attraversa i secoli, con una consapevolezza maggiore o minore che, talora, risponde ad esigenze diverse, ma che parte dal Medioevo, interseca Dürer, gli spazi dilatati di Piranesi, passa attraverso le linee armoniose del Liberty (Secessione Viennese, Koloman Moser) e si appunta sulle avanguardie del Cubismo, del Futurismo e del Surrealismo (Dalì, Balla).
Se la grandezza di un artista si misura anche dalla capacità d’influire su altri artisti, come pure sulla società circostante, Escher è stato artista sommo. La sua arte è uscita dal torchio del suo studio per trasformarsi in scatole da regalo, in francobolli, in biglietti d’auguri; è entrata nel mondo dei fumetti ed è finita sulle copertine dei long-playing, come si chiamavano a quell’epoca i 33 giri incisi dai grandi della musica pop. Non basta, però. La grande arte di Escher ha influito più o meno direttamente su altre figure di rilievo dell’arte del Novecento, come Victor Vasarely, il principale esponente dell’Optical Art, Lucio Saffaro ecc. Ha contratto un debito di creatività con Maurits Escher perfino un pittore americano come il dirompente Keith Haring. La sezione illustra con dovizia di materiali e una ventina di opere questi aspetti dell’arte di Escher per restituire al visitatore la giusta dimensione culturale ricoperta dell’artista olandese.
La mostra è inoltre concepita come uno strumento e una “macchina didattica” che consente di entrare “dentro” la creatività di questo singolarissimo artista. Suggestive installazioni immergeranno dunque il visitatore nel magico modo di Escher. E’ evidente, e molto indagato, il rapporto che Escher ebbe con “il mondo dei numeri” – intendendo per tale quello della geometria (euclidea e non) e della matematica. Non meno intrigante è la sua ricerca su spazio reale e spazio virtuale, ovvero sul come “ingannare la prospettiva”. Infine, ma non ultima, la conoscenza che Escher dimostra delle leggi della percezione visiva messe in luce dalle ricerche della Gestalt.
Tutte possibili chiavi di lettura, certo non le uniche, per comprendere l’universo creativo di un artista complesso che, partendo da quelle premesse, attinse a piene mani a vari linguaggi artistici, mirabilmente fusi insieme in un nuovo ed originalissimo percorso che ancora ci emoziona e che costituisce un unicum nel panorama della Storia dell’Arte di tutti i tempi.
Ufficio Stampa Fondazione Palazzo Magnani_Federica Franceschini
Tel. 0522.444408 – [email protected]
L’ENIGMA ESCHER
Paradossi grafici tra arte e geometria
PALAZZO MAGNANI REGGIO EMILIA
19 Ottobre 2013 – 23 febbraio 2014
Orari
Dal martedì al giovedì 10.00-13.00 /15.00-19.00
Venerdì, sabato e festivi 10.00-19.00 – lunedì chiuso
Aperture straordinarie
25 e 31 dicembre 2013 15.00-19.00
1 gennaio 2014 15.00-19.00
Ingressi
Intero € 9,00; Ridotto € 7,00; Studenti € 4,00
Visite Guidate
– per gruppi fino a 20 persone: 60,00 euro + ingresso ridotto
– per gruppi fino massimo 26 persone: 3,00 euro a persona + ingresso ridotto
– per classi di studenti: 2,00 euro + ingresso studenti
– visita guidata in lingua: 100 euro + ingresso ridotto
Ampie proposte didattiche rivolte a tutte le scuole di ogni ordine e grado su www.palazzomagnani.it
Per prenotazioni e informazioni:
Fondazione Palazzo Magnani
Corso Garibaldi, 29 – 42121 Reggio Emilia
Tel. 0522 454437 – 444446 / [email protected]
www.palazzomagnani.it