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Caso En.Cor, l’affarismo dilania il Pd

di Pierluigi Ghiggini

Il crac di Reggio Fiere, il no della Provincia al mega-magazzino del grana a San Martino in Rio e ora lo scontro senza precedenti sul caso En.Cor, con la richiesta perentoria del direttivo Pd di Correggio (leggere sotto il documento integrale) delle dimissioni del sindaco Marzio Iotti, con relativo commissariamento del Comune ed elezioni anticipate. Una guerra così non s’era mai vista nel Pd reggiano, ed è il segno di sconvolgimenti profondi che a livello nazionale raggiungeranno il culmine con le primarie per l’elezione del partito. A livello locale di fatto esistono già due Pd.

Al diktat del direttivo di Correggio, Iotti ha risposto a muso duro: “Ho scoperchiato l’ipocrisia in atto, perché volevano continuare a tenermi sulla graticola e giocare una doppia partita con gli organi di stampa. E comunque le dimissioni le rassegnerò eventualmente soltanto in consiglio comunale: voglio guardarli tutti in faccia”.

E’ venuto in suo soccorso il sindaco di Boretto Massimo Gazza, che ha espresso “solidarietà e vicinanza” a Iotti e senza risparmiare un affondo polemico al Pd correggese: «Mi pare che si compia un gesto di insensibilità politica e umana. Il partito pensa di addebitare esclusivamente a lui tutte le responsabilità? Davvero sono tutti senza macchia e responsabilità?».

Solidarietà anche dal fronte opposto, quello da Forza Italia-Pdl:  il consigliere Andrea Nanetti parla di tradimento e di una mossa di palazzo «voltagabbana e  ipocrita». E aggiunge: «Spero che Iotti apra il suo “libro”.  Ricordo che il sindaco del PD ha agito su mandato del PD, per questo all’ultimo direttivo di poche settimane fa tutti gli espressero solidarietà, poi ora lo tradiscono come se avesse guidato da solo!».

La battaglia finale in consiglio comunale venerdì 29, con il voto sulla mozione di fiducia presentata da Iotti, che il Pd ora ha trasformato in sfiducia. Il direttivo del Pd è stato esplicito, al limite dell’arroganza. E giova ricordare che a Correggio l’uomo “di marmo” del partito è sempre lui, l’onorevole Maino Marchi.

A questo punto sorge spontanea la domanda: cosa c’è sotto l’affaire En.Cor. (esploso solo grazie a una lunga inchiesta giornalistica di Andrea Zambrano su Prima Pagina) per giustificare una bomba politica di queste proporzioni?

La società a partecipazione comunale, sorta per investire nel settore delle energie rinnovabili, ha portato il comune di Correggio a un passo dal fallimento, con un carico di debiti per 27  milioni nei confronti della Banca popolare di  San Felice sulPanaro (che col comune di Correggio condivideva un revisore dei conti), Bnl  e Banco Popolare. Molto ci sarebbe da indagare sulla gestione, sulle assunzioni e sulle consulenze, che il solito cocktail managerial-politico ha trasformato in un disastgo. Il Comune è stato costretto a vendere le proprie queste al gruppo svizzero Amtrade, che però non ha onorato il mutuo con Banca San Felice. Che rivendica 11 milioni tutti e subito e intende rivalersi nei confronti dell’ente pubblico, sventolando lettere di patronage di cui ovviamente l’amministrazione nega la validità e per le quali è andata in causa.

La rottura tra il Pd correggese e il sindaco era cominciata quando Iotti ha parlato pubblicamente dei conflitti di interesse di esponenti politici e consiglieri nei confronti della En.Cor. Ma, guarda caso,  la rottura è diventata una faglia tellurica dopo le rivelazioni sulla storia della San Felice e delle lettere di patronage.

Tutto dovrà venire a galla, almeno si spera. Per ora si può soltanto notare come le crisi che dilaniano il Pd reggiano abbiano tutte la stessa origine: la commistione tra affari e politica. E quanto sia o non sia il marcio in fondo a questa commistione, è bene che lo si venga a sapere al più presto. Se non altro perché gli onesti non restino sotto le macerie dell’impero.

LA DICHIARAZIONE DI MASSIMO GAZZA, sindaco di Boretto

Esprimo solidarietà e vicinanza umana al collega sindaco di Correggio Marzio Iotti e all’amica vicesindaco Emanuela Gobbi. Quando direttivi politici di un partito (in questo caso il partito democratico) chiedono le dimissioni o testimoniano sfiducia al sindaco in carica (che di certo non ha compiuto abusi amministrativi), votato dai cittadini, dopo 10 anni di servizio a favore della propria comunità, mi pare che si compia un gesto di insensibilità politica e umana. Il partito scaricando il suo sindaco pensa di addebitare esclusivamente a lui tutte le responsabilità? I consiglieri comunali, il partito e i suoi organi: tutti senza macchia e senza alcuni responsabilità? Non mi sembra un bel messaggio”.

Andrea Nanetti (Forza Italia-Pdl): “IL TRADIMENTO DEL PD AL SUO SINDACO”

Faccio notare che nei sette anni della mal gestione En.Cor, il sindaco del PD, ha deciso insieme al suo partito attraverso mosse di palazzo, non col consiglio comunale, e proprio con questo stesso stile “soviet” il PD ora tenta di scaricare tutto sul suo primo cittadino, imponendo dall’interno della sua sede privata fruibile ai soli “compagni”, e non nell’istituzione del consiglio comunale accessibile a tutti i cittadini come si dovrebbe in democrazia, esattamente come hanno fatto con En.Cor.

Chissà magari l’UdC stavolta arriverà a capire che con la sua mozione show ha offerto l’assist a partito democratico, I.d.V., Rangoni e compagni per insabbiare le loro colpe, perché appena decadrà Iotti Ferrari finalmente s’accorgerà che non avendo più accesso agli atti, per chiarire il buio dovremo attendere la magistratura, se e quando lo deciderà.

Col rischio che chissà quando si farà luce sulle ombre rimanenti di quello che diventerà probabilmente il più grave tracollo della storia di Correggio dopo la caduta del principato nel 1635.

 Ricordo che il sindaco del PD ha agito su mandato del PD, per questo all’ultimo direttivo di poche settimane fa tutti gli espressero solidarietà, poi ora lo tradiscono come se avesse guidato da solo!

Palese il tentativo della sinistra di addossare le proprie responsabilità con questa mossa di palazzo voltagabbana e ipocrita.  Spero che Iotti apra il “suo libro”.

“IOTTI DIMETTITI, ALTRIMENTI TI SFIDUCIAMO IN CONSIGLIO”. IL DOCUMENTO DEL PD

Ecco il testo integrale del documento approvato con due astensioni dal direttivo del Pd di Correggio. 

“In data 28 Agosto il direttivo del Partito Democratico di Correggio aveva responsabilmente preso posizione sulla vicenda EnCor condividendo e sostenendo il percorso che aveva portato alla vendita a una società privata (Amtrade Italia) di tutte le quote detenute dal Comune. Tale condivisione era maturata dalla convinzione che l’amministrazione comunale, a fronte di quanto ci aveva esposto, stesse attuando il percorso più auspicabile rispetto all’ottenimento degli obiettivi che ci si era posti. In questo modo l’amministrazione scongiurava la liquidazione e permetteva inoltre di riuscire a dare continuità al piano industriale di EnCor così come delineato in questi anni dall’amministrazione e di realizzare il piano energetico comunale. In quell’occasione ribadivamo il nostro sostegno alle politiche energetiche del piano comunale e ci facevamo sostenitori di tale linea amministrativa a fronte del massimo controllo e vigilanza da parte dell’amministrazione.

Il mese successivo (23 settembre), a fronte dello stillicidio di informazioni di stampa, il Partito Democratico di Correggio ha inoltre organizzato una assemblea degli iscritti in cui discutere della situazione e avere la possibilità di chiedere al Sindaco spiegazioni più precise. In quella sede in modo netto e condiviso in seguito ad un dibattito anche aspro si è chiesto a più voci al Sindaco di predisporre un piano di comunicazione e coinvolgimento diretto della cittadinanza attraverso assemblee pubbliche e momenti di confronto.

Nell’ultimo mese si è palesato agli occhi di tutti il blocco dei cantieri di Via Gandhi e un sostanziale immobilismo della nuova proprietà. Inoltre da dichiarazioni di stampa dell’avvocato stesso della Banca San Felice (uno degli istituti di credito coinvolti dalle lettere di patronage) siamo venuti a conoscenza del mancato pagamento dei mutui da parte della nuova società.

A tal proposito, pur convinti della bontà e fondatezza delle tesi difensdifensive dell’amministrazione circa la nullità, annullabilità ed estinzione delle lettere di patronage rilasciate a favore di EnCor, non si può che prendere atto della volontà da parte di Amtrade Italia di voler operare attraverso una logica non industriale allontanandosi in modo netto e inaccettabile dagli obbiettivi che ci si era posti e su cui il Partito Democratico di Correggio aveva fatto particolare riferimento per il miglioramento della qualità del proprio Comune. Si prende dunque atto del contesto di poca trasparenza sia di fronte ai cittadini che di fronte agli eletti e al partito. Non possiamo non sottolineare che tale situazione pone il Sindaco di fronte al fallimento della gestione dell’intera vicenda.

Preso atto inoltre che questa situazione è amplificata dal:
- Mancato coinvolgimento della cittadinanza attraverso un percorso di assemblee pubbliche così come promesso al Partito;
- Perdurare, disattendendo le richieste del nostro precedente direttivo, di una situazione di poca chiarezza che non può che generare sfiducia e ulteriori malumori;
- Mancato immediato percorso di discontinuità rispetto alla precedente gestione tecnico amministrativa di EnCor.

Tutto ciò premesso, il direttivo del PD di Correggio, tenuto conto del parere unanime della segreteria tenutasi Mercoledì 20 Novembre e delle posizioni espresse anch’esse all’unanimità dal gruppo consigliare PD riunitosi in data Giovedì 21 Novembre, chiede le dimissioni del Sindaco prima della discussione della mozione di fiducia per evitare l’uso strumentale e non informato delle istituzioni a salvaguardia di una posizione non più difendibile che il Sindaco sta perpetrando.

Nel caso le dimissioni non dovessero essere annunciate prima del Consiglio Comunale del 29 novembre, che vede all’ordine del giorno la mozione di fiducia presentata dal Sindaco stesso, il Partito Democratico di Correggio sosterrà ogni azione che il gruppo consiliare determinerà per produrre i medesimi effetti”.


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