Titolazione del Corriere della Sera di ieri:
“Sophia Loren aveva ragione, non doveva
finire in carcere per evasione fiscale nell’82”
“Dopo 31 anni la Cassazione chiude la vicenda:
utilizzato correttamente il condono . L’attrice: «Miracolo della giustizia»
Al centro della storia un accertamento pari a 922 milioni di lire del 1974
Sophia Loren aveva ragione e non doveva essere arrestata per evasione fiscale nel 1982. A riconoscerlo, in maniera definitiva, dopo un iter giudiziario durato 31 anni, è stata la Corte di Cassazione. «Il miracolo della giustizia: quando non ci credi più trova il modo di ridarti speranza. È una vicenda vecchia di 30 anni fa, in cui ho avuto finalmente ragione»
L‘avvocato Giovanni Desideri, che ha difeso Sophia Loren nel ricorso in Cassazione: «È una vicenda kafkiana durata quaranta anni quella vissuta dalla signora Loren, per di più per delle tasse correttamente pagate: adesso la Cassazione ha reso, finalmente, il fisco giusto. Ma l’amministrazione tributaria, senza arrivare a disturbare la Cassazione, avrebbe potuto autocorreggersi da sola prendendo atto delle dichiarazioni in autotutela presentate dalla contribuente Loren anni orsono».
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Il viceministro dell’Economia (Pd) lo ha attaccato – dandogli addirittura del “miserabile” – dopo la nota intervista da Fazio (“Che tempo che fa”, domenica scorsa su RaiTre). E se invece si trattasse di accanimento? E se (come è successo alla Loren, detenuta ingiustamente in carcere) alla fine della fiera scoprissimo che l’asso argentino aveva ragione?
GUERRILLERO. Maradona al largo con un vistoso tatuaggio del suo idolo Ernesto Che Guevara. Sul polpaccio, invece, ha tatuato il volto del suo amico Fidel Castro
L’arringa difensiva del “Pibe de oro”
L’idolo popolare: “Usano il mio nome per farsi pubblicità”
«Quel gesto non voleva essere offensivo ma solo satirico, in risposta all’ennesimo agguato tentato la settimana scorsa davanti a mia figlia, senza che mi fosse mostrata neanche l’autorizzazione del giudice.
Non ho offeso nessuno e sono orgoglioso di essere Maradona, di amare ed essere amato dalla gente per la mia coerenza, che non è mai stata in vendita.
Fassina, che io non conosco e non so cosa abbia fatto per la gente, farebbe bene a considerare miserabili tutti quelli che perseguitano gli innocenti invece di fare emergere la giustizia e la verità. Se Fassina ha il coraggio, ascolti, com’è suo dovere, il mio avvocato, il quale gli potrà spiegare e illustrare la controversia di cui lui parla senza neanche conoscere le carte, senza mai chiedersi come si possano pretendere da un contribuente 40 milioni di euro per spese, interessi e more.
In 30 anni non si è mai interessato alla mia questione, come nessun altro esponente del governo italiano. Invece il mondo intero ormai ha capito che non sono mai stato un evasore, e che la presunta violazione fiscale originaria presupposto della richiesta di Equitalia non esiste: dovrebbe chiedermi scusa.
Non ero io a firmare i contratti, ma Coppola e Ferlaino. Loro però possono girare tranquilli per l’Italia, a me invece tolgono pure gli orecchini… C’erano degli sponsor che avrebbero voluto transare il mio debito per ottenere pubblicità ma io voglio andare fino in fondo e sapere la verità. Equitalia, venendo da me, si fa pubblicità, invece di lavorare per l’Italia che sta soffrendo. Io non mi nascondo».
(Diego Armando Maradona, campione)