Il gruppo Fagioli vede la luce: fatturato-boom con la Costa Concordia e investimenti per 30 ml

La strada è ancora in salita, ma il Gruppo Fagioli di Sant’Ilario ha superato i mesi più complicati della sua storia. Se il bilancio 2012 si era chiuso con un fatturato di 120 milioni, una perdita di 5 e un indebitamento superiore ai 100 milioni (più del 40% verso banche), quest’anno si rivede la crescita, con un fatturato che a fine 2013 arriverà a 160-170 milioni.

Conti tonificati dalla gigantesca operazione di recupero della Costa Concordia, in cui il gruppo ha avuto una parte decisiva. Le banche hanno dato fiducia al gruppo fondato da Alessandro Fagioli, sostenendolo con nuove linee di credito in un momento difficile, a fronte di un robusto piano di riassetto, di riduzione dei costi e di cessioni.

Ora l’azienda reggiana famosa nel mondo per la grande logistica e i trasporti di carichi di enormi dimensioni (memorabile il trasferimento del sommergibile Enrico Toti al Museo della scienza e della tecnica di Milano) ha lanciato un nuovo piano di investimenti da 30 milioni, e ha in portafoglio contratti per 150 milioni di euro negli Usa, in Canada, Messico e Suriname.

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