Giorni neri per l’accoppiata Ferrari-Spadoni e per Sonia Masini. Per l’affaire Fiere di Reggio e il blocco delle trattative con Milano, Comune e Provincia sono riusciti a farsi bombardare dalla grande coalizione delle associazioni imprenditoriali, coop comprese. Una guerra aperta, col Comune costretto alla marcia indietro. E con Masini e il vice Saccardi rimasti col cerino in mano. Primo effetto: Muzzarelli convoca tutti. Ne vedremo ancora delle belle. (p.l.g.)
Decisamente una giornata da dimenticare per il Comune e la Provincia di Reggio Emilia, in particolare per l’accoppiata Ferrari-Spadoni e per Sora Masini. Il caos di Fiere di Reggio si è trasformato in guerra aperta, con il Comune costretto a fare marcia indietro e ad aprire le porte a un accordo con Milano. E con Masini e il suo vice a palazzo Allende Pier Saccardi, i più esposti contro l’intesa, rimasti col cerino in mano.
Nella serata di lunedì, al termine di una giornata convulsa, sono scese in campo tutte le associazioni imprenditoriali di Reggio – nessuna esclusa – che per la prima volta nella storia della città hanno firmato un comunicato congiunto contro il blitz degli enti locali che ha imposto il rinvio dell’adunanza dei creditori di Fiere di Reggio in concordato, col risultato di far imbestialire i creditori ma soprattutto di far saltare le trattative , appena ufficializzate con una lettera dei vertici di Rho, con Fiera di Milano.
Un documento da vero e proprio “gabinetto di crisi”, firmato all’unisono da Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Cna, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Lapam-Confartigianato, Legacoop e Unindustria. E’ stato diffuso appena qualche ora dopo dopo il duro attacco sferrato dalla Giunta della Camera di commercio verso gli enti locali (e le banche) che avevano ottenuto dal consiglio di amministrzione di via Filangieri il sì al rinvio dell’assemblea, lasciando isolata la rappresentante della Camera di commercio, Lisa Ferrarini. Che lunedì ha restituito la pariglia, uscendo per ora vincitrice – insieme al presidente uscente Enrico Bini – da una scontro di inedita gravità. Segno che la rottura fra il ceto politico e il mondo economico reggiano è completo. Ciò spiega anche la mezza marcia indietro compiuta dal Comune, con il documento che pubblichiamo in coda. Fra l’altro, è in difficoltà anche il presidente di Fiere di Reggio Paolo Lusenti, uomo delle cooperative, che aveva votato sì al rinvio ma è stato smentito da Legacoop, firmataria del documento unitario. Il fronte vede da un lato i due enti locali, che pagano l’intervento sgangherato per bloccare Fiera di Milano (e compiacere così l’assessore regionale Muzzarelli) e dall’altro la Camera di commercio e le associazioni imprenditoriali.
Muzzarelli si sveglia e convoca tutti
Le contromosse non sono tardate: dopo aver dormito un paio di mesi, fiducioso che i reggiani si sarebbero fatti rosolare in graticola, l’assessore regionale Muzzarelli (che schiuma di rabbia al solo sentire pronunciare la parola Milano) ha deciso di convocare a Bologna, per martedì, tutti gli attori della farsa tragica. Mentre lunedì in Provincia i soci pubblici di Fiere di Reggio si ritroveranno in Provincia intorno allo stesso tavolo, per decidere il da farsi. E’ urgente una ripresa dei rapporti con Milano – unica condizione per ricucire con il mondo economico – e soprattutto presentarsi con una posizione unitaria in Regione.
Ma veniamo al comunicato delle associazioni imprenditoriali.
Il titolo non lascia dubbi: Pieno appoggio dalle associazioni imprenditoriali reggiane rispetto alle posizioni assunte dalla Giunta della Camera di Commercio sul tema delle Fiere.
Ecco il testo integrale.
«A fronte della situazione venutasi a determinare a seguito del rinvio del concordato liquidatorio chiesto dalle amministrazioni locali – sottolineano all’unisono le associazioni imprenditoriali reggiane – ci associamo alla Giunta camerale nel chiedere un immediato chiarimento a Comune capoluogo e Provincia rispetto alle ipotesi di lavoro che stanno perseguendo, agli investimenti che intendono attuare e ai tempi entro i quali questi progetti potranno essere attuati”.
A fronte della possibilità di stringere un importante accordo con Fiere di Milano – proseguono le associazioni imprenditoriali reggiane – il rinvio chiesto dagli enti locali non appare consono agli interessi locali, che si legano alla possibilità di un rilancio immediato delle attività fieristiche nel nostro territorio”. “Una decisione – proseguono le associazioni imprenditoriali reggiane – la cui estraneità nei riguardi dei bisogni del sistema fieristico, del mondo imprenditoriale e del nostro territorio è sottolineata con evidenza dall’assenza – dopo mesi di confronti – di concrete proposte alternative ad un’ipotesi di alleanza con Fiere di Milano che, da un punto di vista imprenditoriale, appare particolarmente interessante per il futuro e la qualificazione del sistema fieristico reggiano e, di conseguenza, per i benefici che può generare in termini di attrattività del territorio nel suo complesso, anche alla luce dell’avviata attività della stazione mediopadana”.
“Anche quest’ultima realizzazione – sottolineano Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Cna, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Lapam-Confartigianato, Legacoop, e Unindustria – pone Reggio Emilia in una condizione del tutto inedita e particolarmente importante in termini di relazioni sovraregionali, che interessano alcune delle aree a più forte sviluppo imprenditoriale del nostro Paese e del nord Europa; queste nuove opportunità non possono essere frenate da penalizzanti ritardi nelle decisioni o dalla mancata definizione di altri concreti progetti di rilancio del sistema fieristico reggiano, il cui continuo ripiegamento rischia di far perdere qualsiasi interesse per possibili partner disponibili ad investimenti i cui benefici appaiono ben evidenti per il nostro territorio”.
“Consapevoli che uno scontro istituzionale non giova a nessuno, e men che meno al territorio – concludono le associazioni imprenditoriali reggiane – rimarchiamo la necessità di un incontro urgente che consenta di chiarire le posizioni e di procedere tempestivamente sul tema del rilancio del sistema fieristico locale».
Enrico Bini si è levato i guanti: la nota della Giunta Camerale
Con un documento senza precedenti, la Giunta della Camera di Commercio spara a zero Provincia e Comune (ma anche alle banche, che hanno votato allo stesso modo) dopo la richiesta di rinvio del concordato liquidatorio decisa a maggioranza dal Consiglio di amministrazione delle Fiere di Reggio Emilia, con il solo voto contrario proprio del rappresentante della Camera di Commercio. Richiesta che ha provocato lo slittamento dell’adunanza dei creditori al 23 gennaio.
Una nota della Cciaa presieduta da Enrico Bini riferisce che nella giornata di ieri la Giunta camerale ha approvato un ordine del giorno che contiene critiche serrate e richieste di chiarimento, soprattutto per la preoccupazione che a seguito del rinvio voluto da Comune e Provincia sia “congelata, e probabilmente affossata – si legge nel documento – l’ipotesi di accordo con Fiere di Milano costruita nelle scorse settimane ed alimentata da un concreto e specifico interesse dell’ente milanese, interesse al quale nessuna altra ipotesi fondata e concreta risulta oggi contrapponibile”. Il comunicato non specifica se il documento è stato approvato all’unanimità o a maggioranza.
La Giunta camerale chiarisce che l’unico obiettivo dell’ente – di fronte ad un concordato che in ogni caso salvaguardava i fornitori – “era e resta quello di un immediato rilancio del sistema fieristico reggiano, nella consapevolezza dei benefici che l’economia del territorio può trarre dalla capacità di offrire nuovi servizi e nuovi elementi di attrazione a livello nazionale ed internazionale”.
Proprio per questo, dunque, l’immissione di nuove competenze e risorse finanziarie determinate dall’accordo con le Fiere di Milano – spiega la Giunta – assumeva una valenza strategica, in quanto in grado di far confluire stabilmente su Reggio Emilia qualificanti rassegne in grado di rivitalizzare il sistema fieristico locale.
Un disegno, questo, che assumeva particolare rilevanza anche e “soprattutto – sottolinea il documento – in vista di quell’Expo 2015 che avrebbe consentito alla nostra città di ospitare specifici eventi e di configurarsi come una delle aree di maggior interesse anche per l’ospitalità organizzata dei visitatori che, grazie alla presenza della stazione mediopadana (40 minuti da Milano), possono oggi confluire agevolmente su Reggio Emilia, spesso con minori disagi rispetto a tanta parte del territorio del capoluogo lombardo”.
“Il valore aggiunto di qualsiasi sistema fieristico si misura, infatti, in base alla qualità degli eventi proposti, alla capacità di attrazione esercitata su operatori economici e visitatori, alla possibilità di investimenti sui servizi legati agli eventi, dai quali nasce anche la possibilità di generare occupazione e reddito”.
Nel riaffermare piena fiducia all’esponente della Camera di Commercio nel Consiglio di amministrazione delle Fiere e nel giudicare “incomprensibili le affermazioni di esponenti pubblici che hanno gratuitamente parlato di ipotetiche speculazioni attorno agli immobili”, il documento della Giunta camerale conclude poi chiedendo con urgenza, a Provincia e Comune capoluogo, “di chiarire quali siano le soluzioni alternative pensate rispetto all’ipotesi di accordo costruita con Fiere di Milano, da quali investimenti pubblici siano sorrette e in quali tempi siano praticabili”.
“Di fronte ad un concordato che comunque avrebbe salvaguardato in toto i creditori e ad un possibile accordo che avrebbe consentito di rilanciare con immediatezza il sistema fieristico reggiano e il suo indotto in termini di servizi, turismo e commercio – conclude la Giunta camerale – la scelta di un affossamento assegna agli Enti locali – e così pure agli istituti di credito, il cui rappresentante ha votato come gli Enti locali – la responsabilità primaria di mettere in campo soluzioni analogamente percorribili e foriere degli stessi positivi esiti di cui poteva essere portatrice l’intesa con Fiere di Milano”.
Nel pomeriggio il prosindaco Ugo Ferrari e l’assessore Spadoni hanno risposto, senza mai indicare la Camera di commercio, ma con una parziale marcia indietro: “La priorità adesso è il rilancio delle attività espositive, le valutazioni sul patrimonio immobiliare richiedono un tempo diverso e possono seguire un percorso diverso”. Era quello che aveva chiesto sin dal primo momento Enrico Bini. “Aperti alla partnership con Milano”: ma forse è troppo tardi.
Ecco il comunicato diffuso dal Comune
»Sì al rilancio concreto del polo fieristico reggiano e sì alla valorizzazione dell’area in cui sorge il quartiere fieristico, due obiettivi che devono essere tenuti separati per avere successo. Sono questi i punti fermi al centro dell’azione dell’Amministrazione comunale, insieme ad una confermata apertura nei confronti di partnership industriali in grado di contribuire fattivamente a questo rilancio come quella, concreta e fondata, prospettata con Fiera Milano. Tali alleanze riguarderanno comunque la gestione e lo sviluppo delle attività fieristiche, ma non la gestione del patrimonio immobiliare.
La priorità in questa fase transitoria è dare seguito agli impegni assunti dai soci pubblici e privati di Reggio Emilia Fiere per il consolidamento e la continuità delle manifestazioni fieristiche, che tradizionalmente si svolgono a Reggio Emilia. Non dare seguito a questi eventi produrrebbe nuovi ostacoli al reale rilancio del centro espositivo. A questo proposito, insieme Comune e Camera di Commercio hanno provveduto, come deciso all’unanimità dai soci di Crpa, a procedere alla ricapitalizzazione della stessa per un importo che ha visto un impegno da parte del Comune pari 60mila euro.
Crpa Eventi è stata individuata dai soci come un interlocutore affidabile per la gestione delle attività fieristiche, un’operazione che ha già raggiunto alcuni obiettivi, garantendo continuità nello svolgimento di manifestazioni tradizionalmente ospitate a Reggio Emilia, come il “Mercato dei piccoli animali”, mentre altre iniziative sono già calendarizzate. In un recente incontro abbiamo inoltre riscontrato un rinnovato interesse da parte di alcune organizzazioni e operatori economici, che svolgono manifestazioni fieristiche a Reggio e che intendono continuare a svolgere qui le proprie attività.
Adesso è dunque importante dare seguito al percorso di rilancio avviato, anche attraverso il Tavolo di confronto regionale. Proprio dalla Regione aspettiamo di comprendere quali iniziative intenda assumere in funzione del rilancio del polo fieristico reggiano, considerando che ad oggi i primi contatti intercorsi con Parma non hanno ancora prodotto alcuna proposta operativa. Vi è poi senza dubbio la necessità di comprendere le ragioni della discordanza delle valutazioni immobiliari sull’area in cui le Fiere di Reggio Emilia si collocano, contenute in due perizie che si sono evidentemente fondate su criteri differenti.
La tutela di questo patrimonio pubblico è un obiettivo comune, per questa ragione anche il Comune ha chiesto una proroga dei termini per la definizione del concordato. I ragionamenti sul patrimonio immobiliare dovranno però seguire un proprio percorso con un tempo adeguato, necessariamente diverso rispetto alle priorità e urgenze attuali di rilancio delle attività fieristiche.
Si tratta infatti di valutazioni che vanno attentamente ponderate, perché ne conseguiranno risvolti importanti e decisivi per il futuro del centro espositivo reggiano e per l’area in cui queste si collocano. In questo senso l’Amministrazione comunale è disponibile ad individuare insieme agli altri soci le soluzioni migliori ed anche ad investire risorse a fronte di una visione strategica dell’area.
Queste sono le posizioni che l’Amministrazione comunale ribadirà negli incontri previsti nel corso della prossima settimana con i soci e gli amministratori di Reggio Emilia Fiere».
Pagliani (Pdl) spara sulla presidente della Provincia: “Dov’era negli anni del dissesto? E chi paga per questa situazione?”
In che mani siamo. Comune e Provincia mandano a quel paese Lisa Ferrarini