Cong-ressa Pd, verso l’8 dicembre
Tra i tre “mitiganti” (il renziano Manghi, la civatiana Ibattici, il cuperliano Costa) in corsa per la segreteria provinciale il quarto non gode e anzi si ritira.
Cat-Alessio Mammi, il sindaco Iren-ista: “Non amo le personalizzazioni, preferisco le pedonalizzazioni”. Costa lancia il lettiano Cavallaro, candidato del “restiamo uniti”, che però si defila. Gli interventi di Mammi e Cavallaro
IL SINDACO SCIOGLIE LA RISERVA (ROSSA)
“Nei giorni scorsi diverse persone mi hanno chiesto di candidarmi alla segreteria provinciale del Partito democratico di Reggio Emilia. Non amo le personalizzazioni in politica quindi con questo messaggio faccio un po’ di torto alla mia coscienza ma ritenevo giusto dare una breve spiegazione delle motivazioni alla base della mia scelta e soprattutto ringraziare di cuore le persone che hanno pensato a me.
Ho riflettuto attentamente sulla proposta perché proveniva da persone che stimo molto, di diversa provenienza culturale e sensibilità politica e ovviamente per la rilevanza dell’incarico. Ho però ritenuto che in questo momento non ci fossero le condizioni per poter accettare.
La prima e principale ragione non è politica ma profondamente umana, è legata al senso del limite. Nella vita in generale, ma soprattutto per chi si occupa del bene comune, occorre senso dei propri limiti e tra questi, per quanto mi riguarda, c’è quello di saper fare bene una sola cosa alla volta. Per me sarebbe stato difficile fare bene insieme il sindaco di un importante Comune capo distretto e guidare la terza Federazione provinciale Pd d’Italia.
Ho preso un impegno con i cittadini di Scandiano e intendo portarlo avanti con serietà e responsabilità. Un impegno che mi riempie di orgoglio e per me rappresenta già adeguatamente un modo per contribuire alla vita civile della comunità.
Non assumerò mai incarichi se non sono sicuro di portarli avanti con l’impegno, la capacità e la presenza che serve. Sono fatto così ed essendo anche un “ariete emiliano”, difficile da cambiare. In ogni caso, come sempre ho fatto, mi metterò a disposizione per dare una mano per rinnovare la politica e anche il Partito Democratico. Insieme ad altri perché, come dice Don Milani, la politica è semplicemente “sortire insieme dai problemi”.
E forse riconoscere i propri limiti e non accettare incarichi solo per la visibilità o il prestigio che danno è già un buon punto di partenza per una politica diversa e nuova”.
Alessio Mammi, sindaco di Scandiano
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L’INTERVENTO DI CAVALLARO, “TRISTE E PERPLESSO”
“Ringrazio tutti coloro che in queste ore mi stanno messaggiando, chiamando e scrivendo – come si dice – “trasversalmente” dimostrandomi stima e simpatia. Ringrazio, naturalmente, Andrea Costa che ieri mi ha voluto indicare come possibile candidato per giungere ad una soluzione “unitaria” del congresso provinciale del PD di Reggio Emilia.
Leggo che almeno uno dei candidati ha già risposto che “è troppo tardi”. Credo che se ci fosse la volontà politica di provare a fare un ragionamento insieme il tempo non sarebbe un problema. E non lo sia nemmeno il mio nome: non mi sento certo un Messi.
Da democratico non posso non essere triste per come a oggi si sono svolte le cose: molto di quanto accaduto e letto negli ultimi giorni lascia sinceramente perplessi. Esistono temi – che personalmente ho cercato di esporre nei due documenti che sono su www.emanuelecavallaro.it – che sono rimasti ben al di fuori delle cosiddette “trattative” di queste settimane. In pochi hanno cercato nomi da proporre al di fuori del nostro piccolo inner circle: personalmente posso dire di averlo fatto. Non che i nomi ad oggi in campo non siano di persone che reputo in gamba, anzi: la “trattativa”, però, ha oscurato il merito, i problemi del PD, i problemi di Reggio Emilia, i guai del paese.
Continuo a pensare che esista l’intelligenza di prendere atto, con libertà, di questa situazione, per far sì che il congresso locale non sia una competizione lontana dalla gente e dalla comunità, ma un modo per recuperare consenso e buonsenso attraverso l’innovazione. Posso dire che proprio la libertà con cui Andrea Costa ieri mi ha chiamato mi ha davvero colpito: che per lui la soluzione dei problemi non sia semplicemente il proprio nome e cognome mi è parso un gesto di buona politica che incarna lo spirito che serve al partito. Che l’unità non rimanga un auspicio, ma divenga uno stile: o le sfide dei prossimi mesi saranno semplicemente un disastro per il PD e per il paese”.
(Emanuele Cavallaro,
responsabile comunicazione Pd Reggio)
(c.a.p.)