Bus gratis per tutti: ma non è uno slogan dei tempi d’oro del Cavaliere.
Succede davvero nelle terre del Grande Fiume, dove continua il carnevale sui bus Seta e sui minibù di Reggio Emilia. Da un paio di settimane si viaggia a sbafo su decine di mezzi perché le obliteratrici digitali, quelle costate un occhio e propagandate con il gingle “Mi muovo”, sono andate in tilt a causa di un pasticcio elettronico.
Il problema a oggi non è ancora risolto, e su un numero imprecisato di mezzi si continua a viaggiare senza timbrare. La crisi doveva finire in capo a un paio di giorni, la settimana scorsa, invece la festa dei portoghesi per forza è continuata alla grande. Particolarmente colpita la linea 2 Rubiera-Reggio-S. Ilario: ieri addirittura un mezzo viaggiava senza obliteratrice, evidentemente tolta per essere portata in laboratorio.
Il festoso disservizio è dovuto a un aggiornamento del software effettuato da un computer centrale via Wi-Fi, che evidentemente ha mandato in bomba le macchinette. Da Seta sono trapelate informazioni approssimative, e solo su richiesta. Nessun comunicato ufficiale, nessun chiarimento né previsione di quanto tutto questo cesserà: l’omertà regna sovrana, anche per non incentivare il portoghesismo già sin troppo diffuso.
Però sarebbe interessante sapere quanto sta perdendo Seta ogni giorno per mancati introiti, quanto costa rimediare al pasticcio, di chi è la responsabilità e soprattutto se qualcuno pagherà il conto. Per ora consiglieri, assessori e amministratori schiacciano un bel pisolino: del resto loro in autobus non ci viaggiano proprio.