23/6/2022 – “Alla ricerca della causa: la verità affiora dal mare di bugie“. Con questo titolo non ci sono dubbi sulle finalità del convegno sul disastro aereo di Ustica, convocato a Bologna sabato 25 giugno (ore 15) a Palazzo Isolani, via Santo Stefano 16. E’ la stessa iniziativa, promossa dall’Associazione Per la Verità sul disastro aereo di Ustica, già programmata per il 20 maggio ma scandalosamente boicottata per ragioni politiche dalla Regione, che aveva revocato all’ultimo momento l’ uso della sala Fanti.
il volo Itavia partito da Bologna Borgo Panigale e diretto a Palermo Punta Raisi, alle 20,59 del 27 giugno 1980n precipitò nel tirreno tra le isole di Ponza e Ustica. Furono 81 i morti: tutti i passeggeri e i membri dell’equipaggio. I resti del velivolo sono conservati al museo della Memoria di Bologna. A oltre 40 anni dalla strage, e nonostante le campagne politiche e mediatiche a sostegno dalla tesi del missile che avrebbe abbattuto l’Itavia nel corso di una battaglia nei cieli del Tirreno (peraltro smentita in sede giudiziaria), non si è ancora arrivati alla verità.
E’ certo, contrariamente a quanto a scrive Wikipedia, che migliaia di pagine di perizie non solo escludono il missile, ma suffragano la tesi di una bomba a bordo. E il convegno di sabato ha proprio questa finalità: dimostrare l’infondatezza della tesi del missile e della “quasi collisione”. Sul tema, Reggio Report ha pubblicato inchieste, articoli e video del ricercatore e giornalista investigativo Gabriele Paradisi , che sarà fra i relatori dell’incontro di sabato,
A Palazzo Isolani porteranno i saluti Giuliana Cavazza e Flavia Bartolucci, rispettivamente presidente e presidente onoraria dell’associazione Per la Verità su Ustica.
Seguiranno gli interventi di Gregory Alegi (giornalista e storico), Eugenio Baresi, Franco Bonazzi, Antonio Bolrdoni, Francesco Farinelli, dell’ex senatore Carlo Giovanardi, di Goran Lilia e del giornalista ed ex senatore Paolo Guzzanti. E inoltre Vincenzo Ruggero Manca, Aurelio Misiti, Gabriele Paradisi, Frank Taylor, Leonardo Tricarico.
Modera Andrea Biavardi, direttore del settimanale “Il Giallo”.
Il convegno di sabato potrà essere seguito live a questo indirizzo web:
https://www.youtube.com/channel/UCr5pWfJ-g3N8UKSZAopNf3w
42 ANNI DOPO I RESPONSABILI RESTANO ANCORA SENZA NOME
A quarantadue anni dal disastro restano senza nome i responsabili della distruzione del DC-9 ITAVIA e della morte delle 81 persone a bordo.
Proprio l’accertamento delle cause tecniche e l’individuazione delle responsabilità sono al centro del convegno “Alla ricerca delle cause: la verità riemerge dal mare di bugie”, organizzato a Bologna dall’Associazione per la Verità sul Disastro di Ustica (AVDU) per sabato 25 giugno alle ore 15 a
Palazzo Isolani, in via Santo Stefano 16.
“Per troppi anni si è insistito sulle ipotesi di depistaggio, puntualmente smentite in ogni grado di giudizio penale affermano Giuliana Cavazza e Flavia Bartolucci, rispettivamente Presidente Onoraria e Presidente dell’AVDAU – Noi chiediamo che si indaghi per scoprire chi ha messo a bordo la bomba che
secondo le perizie d’ufficio e le sentenze ha distrutto il DC-9, il cui relitto è il
testimone prezioso di quanto accaduto”.
Al convegno, moderato da Andrea BIAVARDI, Direttore del settimanale “Il ngiallo”, parteciperanno in presenza e da remoto tecnici e autori che negli anni si sono occupati della tragedia di Ustica.
Nella prima parte, dedicata alla ricostruzione storica dell’evento, parleranno Gregory ALEGI, Gabriele PARADISI e Antonio BORDONI.
La seconda parte sarà invece incentrata sull’importanza del relitto, con interventi di Aurelio MISITI, già Presidente della Commissione Peritale d’Ufficio nel procedimento penale, e di Frank TAYLOR e Göran LILJA, che di quella Commissione furono membri autorevoli.
Nella terza e ultima parte si parlerà delle diverse piste che – se perseguite senza pregiudizi – potrebbero ancora portare all’individuazione di esecutori e mandanti.
“Il nostro convegno, così come tutta l’attività dell’Associazione, vuole far conoscere i risultati dei processi penali e il lavoro di magistrati coraggiosi, che sin dalla requisitoria del 1998 conclusero che “sulle parti recuperate del DC9 non vi è alcun segno di impatto di schegge di testata da guerra o di fenomeni di esplosione”, spiegano CAVAZZA e BARTOLUCCI.
«Seguire le indicazioni emerse a ogni verifica puntuale dell’ipotesi di accusa è il modo migliore per arrivare finalmente ad accertare le responsabilità e rendere omaggio alla memoria delle 81 vittime innocenti.»
Le molte voci presenti dimostreranno da più prospettive e angolazioni come le sentenze penali abbiano smontato l’impostazione accusatoria, sottolineando l’incongruenza di sentenze civili che hanno attribuito risarcimenti milionari senza disporre nuovi accertamenti tecnici e senza recepire il giudicato penale.
“Nel corso del convegno l’Associazione per la Verità sul Disastro Aereo di Ustica renderà nota la prima iniziativa concreta per la ricerca delle responsabilità della morte delle 81 persone a bordo – anticipano le Presidenti – Si tratta di un contributo importante, che valorizza l’enorme lavoro fatto da tanti magistrati di grande coraggio e onestà intellettuale, purtroppo sconosciuti al grande pubblico al quale è stata sempre propinata la storia di una battaglia aerea, in realtà mai avvenuta”.(FONTE: Associazione per la Verità sul Disastro Aereo di Ustica)
DI GABRIELE PARADISI
Sabato 28 agosto 2021 ricorre il 33º anniversario di uno dei più gravi incidenti nella storia dell’aviazione militare italiana. Quella domenica pomeriggio del 1988, nella base Nato di Ramstein in Germania, una folla imponente si apprestava ad assistere all’esibizione delle Frecce Tricolori, la pattuglia acrobatica nazionale fiore all’occhiello della nostra Aeronautica Militare
Quel giorno, una manovra provata e riprovata centinaia di volte, purtroppo non riuscì come doveva. Il solista ten. col. Ivo Nutarelli giunse troppo in anticipo, impattò l’aereo del capo formazione ten. col. Mario Naldini e quello del gregario di sinistra cap. Giorgio Alessio. Nella tragedia, oltre ai tre piloti perirono 67 spettatori e altri 350 restarono feriti. I nomi di Naldini e Nutarelli, loro malgrado, da anni vengono sempre associati non solo all’incidente di Ramstein in cui hanno trovato la morte, ma ad un’altra tragedia italiana: la strage di Ustica del 27 giugno 1980. Daanni si sostine che quella terribile sera Naldini e Nutarelli, in volo come addestratori, avessero incrociato il Dc esploso. Ma non è vero: è un falso smaccato diventato verità “ufficiale”. La prova nei tracciati radar, che pubblichiamo in questo articolo.
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Ezio Patrignani
25/06/2022 alle 23:57
L’Unico intervento valido e stato quello di Antonio Bordoni