1/12/2020 – Lo streaming non funziona, l’ultima riunione del consiglio comunale va annullata. E’ questa la clamorosa richiesta dei consiglieri di minoranza di Sala del Tricolore a Reggio Emilia, che chiedono il ritorno immediato alle sedute in presenza nella sala storica del consiglio comunale reggiano, quella che il 7 gennaio 1797 vide la nascita del Primo Tricolore adottato dal parlamento della Repubblica Cispadana.
“Intendiamo richiedere al Prefetto, ove trovasse fondate e legittime le argomentazioni addotte, l’annullamento del consiglio del 30 novembre 2020 e le convocazioni in presenza”: così scrivono i gruppi Lega (Melato, on. Vinci, Salati, Rinaldi, Sacchi, Varchetta) Forza Italia (Bassi), Alleanza Civica (Rubertelli) e misto (Panarari) in un documento diffuso oggi.
La presa di posizione si spiega con i problemi di caduta di connessioni , streaming a singhiozzo e problemi per il voto da remoto registrati nella seduta in video conferenza di lunedì pomeriggio: una situazione che secondo i consiglieri ottunde i diritti delle minoranze, tanto da giustificare l’annullamento della seduta e la sua ripetizione “in presenza ” in Sala del Tricolore. Tanto daaccusare l’amministrazione di “arroganza e irresponsabilità”.
Per le opposizioni (ma non i 5 Stelle, che non hanno firmato) “incomprensibile ed inspiegabile l’atteggiamento dell’amministrazione comunale di Reggio Emilia, del presidente Iori e del Segretario Comunale Gandellini , in relazione alla modalità di convocazione in remoto del Consiglio Comunale.
Una modalità fortemente discriminatoria nei confronti dei consiglieri, in particolare quelli di opposizione, a causa dell’instabilità delle connessioni; tale condotta, invero, dimostra di non aver ben compreso quanto stabilito dal DPCM 10 aprile 2020 ovvero che esso “non obbliga alle riunioni da remoto per consigli comunali, commissioni e giunta, se esistono condizioni e rispetto delle misure di sicurezza che consentono le riunioni in presenza.”
“Riteniamo le ultime modalità di convocazione del tutto arbitrarie e prive di qualsiasi buon senso, la difficoltà è enorme e la garanzia del nostro operato non c’è – continuano i firmatari – Durante le ultime conferenze dei capigruppo abbiamo verbalizzato le difficoltà d’ intervento e di espressione del voto in modalità remota e richiesto la convocazione in presenza. Riteniamo arrogante e irresponsabile la scelta fatta limitando i diritti di tutti i consiglieri, anche di maggioranza, a svolgere in maniera degna le proprie funzioni.
Riteniamo quindi del tutto opportuno – concludono – che il consiglio comunale di ieri venga annullato e venga fatta una convocazione in presenza presso la solenne sala del Tricolore , così come viene fatto da altri comuni d’Italia.
Nello spiacevole caso in cui la nostra richiesta non venisse accolta, ci vediamo costretti nostro malgrado, a rivolgere una richiesta ufficiale al Prefetto e agli organi competenti, di annullamento della convocazione e della seduta del Consiglio Comunale svoltosi.
In conclusione intendiamo richiedere al Prefetto, ove trovasse fondate e legittime le argomentazioni addotte, l’annullamento del consiglio del 30 novembre 2020 e le convocazioni in presenza”.