La scuola riapre il 14 settembre e Reggio Emilia riparte con un modello che il Comune definisce con una certa pompa “Scuola diffusa”. In realtà si tratta di una serie di soluzioni di emergenza per far fronte alle regole anti Covid. Quest’anno si farà lezione anche in numerosi spazi non scolastici, in prevalenza pubblici: dal complesso dei civici Musei ai Chiostri di San Pietro, da palazzo da Mosto ai centri sociali e alle parrocchie e persino un agriturismo, sino alla sede dismessa della Banca d’Italia in piazza Martiri del 7 Luglio. Comunque non è poco.
Al netto di problemi organizzativi nel primo periodo di ripresa delle lezioni, è già molto che le classi non siano state spezzate in sedi differenti, o che gli alunni non siano mandati a scuola nei container. L’operazione di trasferimento per distanziamento coinvolge 1.225 tra bambini e ragazzi delle elementari e medie cittadine, su un totale di 13.450.
Sostituti tutti i banchi bi posto, a Reggio grazie agli spazi reperiti dal Comune (dimostrazione lampante che molti spazi pubblici, costatiu n’enormità, sono sottoutilizzati) a Reggio non si vedranno i famigerati banchi su rotelle che costano al governo una valanga di milioni. Tutti gli alunni riceveranno ogni mattina una mascherina chirurgica, e gli ingressi a scuola saranno scaglionati nell’ arco di 20 minuti-mezz’ora. Così le uscite.
Il comune di Reggio ha messo a punto il piano – che permette di rispettare la data del 14 settembre per l’inizio dell’anno scolastico – nel corso dell’estate con un “lavoro intenso e complesso”. Il primo risultato – specifica palazzo Civico -è che ” nessuna classe verrà ‘spezzata’ su sedi diverse“.
“Soddisfacimento delle norme di distanziamento, prevenzione anti-pandemica e sicurezza sanitaria sono stati i principali punti di riferimento del lavoro svolto nelle sedi della Scuola diffusa, accanto alla costruzione delle condizioni che rendano possibile la qualità della didattica che dovrà essere svolta”.
Compiuti sopralluoghi e approfondimenti, valutate le situazioni una per una con verifiche tecniche puntuali sulla base delle norme e dei protocolli nazionali e regionali, il Comune ha poi iniziato la verifica degli immobili non utilizzati o temporaneamente idonei a ospitare le classi nei prossimi mesi. Scelti i luoghi ‘nuovi’, sono stati predisposti i lavori di pulizia, sanificazione, manutenzione e adattamento necessari. Quindi, sono state previste le risorse, per lavori, affitti, comodati; avviati e compiuti gli interventi, affinché tutto sia pronto per la prima campanella di lunedì 14 settembre.
Queste le sedi provvisorie (pomposamente definita Scuola Diffusa) per far fronte all’emergenza:
“Il sistema delle sedi scolastiche esistente in città sostanzialmente ha retto, grazie anche ad ampiezza e caratteristiche degli edifici. Sono infatti in numero contenuto, rispetto ad altre realtà, le nuove sedi”.
In particolare sono interessati:
Le nuove sistemazioni consentono agli allievi delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Reggio Emilia di ottenere un distanziamento in classe fino a 2,1-2,8 metri fra persona e persona, quindi un distanziamento doppio o quasi triplo rispetto al metro previsto dalla norma nazionale. Con l’obbligo di indossare la mascherina se ci si alza dal banco.
Inoltre “le aule sono state svuotate degli arredi non strettamente necessari, come armadi e scaffali, per utilizzare tutto lo spazio calpestabile e distanziare il più possibile i banchi, che sono a posto singolo (senza rotelle). Tutti i banchi biposto utilizzati in precedenza sono stati sostituiti, con un investimento di circa 150.000 euro (degli oltre 200.000 complessivi utilizzati per l’acquisto di arredi)”.
E’ inoltre confermata in tutte le scuole l’attività di educazione fisica nelle palestre.
Per le diverse azioni di competenza, rivolte alle sedi diffuse della fascia 6-14 anni, l’Amministrazione comunale ha impegnato risorse (investimenti e spesa corrente) per oltre 1,6 milioni di euro.
In particolare:
Delle 17 scuole a tempo pieno in cui si svolge abitualmente il pranzo nella sede scolastica, 4 continueranno a utilizzare le sale da pranzo, mentre nelle altre 13 proseguirà il servizio di refezione interna, con distribuzione delle vivande tramite carrello, aula per aula: ogni scolaro a turno si recherà al carrello e riceverà il cibo su un vassoio, tornerà al banco e potrà consumare il pasto. Verranno utilizzati vassoi e piatti in materiale compostabile, che saranno quindi monouso ma non incideranno sui volumi di rifiuti in plastica prodotti. L’investimento è di circa 53mila euro per l’intero anno scolastico.
Il servizio di ristorazione scolastica sarà attivato, in tutte e 17 le scuole a tempo pieno della città, a partire dal 23 settembre prossimo.
Nelle scuole sede di seggio il servizio di ristorazione sarà attivato al rientro a scuola dopo il referendum.
Sulla base delle richieste pervenute dalle famiglie, per la scuola primaria sarà possibile anche per quest’anno scolastico attivare il servizio di pre e post scuola, ovvero la possibilità di lasciare a scuola i bambini anche in orario extra didattico per permettere ai genitori di coprire i tempi di percorrenza da e per il lavoro. I bambini che necessiteranno del servizio di anticipo e posticipo dell’orario saranno custoditi insieme (in locali facilmente areabili e sanificabili come ad esempio le palestre). Per tutto il tempo di attesa – stimato in massimo 45 minuti in entrata e 30 in uscita da scuola – dovranno però indossare la mascherina. Il servizio sarà attivato dal 12 ottobre, una volta calcolatone il fabbisogno effettivo.
Ogni mattina bambini e ragazzi saranno invitati alla sanificazione delle mani e riceveranno le mascherine chirurgiche.
“La progettazione realizzata permetterà di utilizzare gli spazi delle classi in maniera più flessibile e libera anche durante i momenti di pausa. Le aule sono state svuotate degli arredi non strettamente necessari, come armadi e scaffali, per utilizzare tutto lo spazio calpestabile e distanziare il più possibile i banchi, che sono a posto singolo (senza rotelle). Tutti i banchi biposto utilizzati in precedenza sono stati sostituiti, con un investimento di circa 150.000 euro (degli oltre 200.000 complessivi utilizzati per l’acquisto di arredi)”.
E’ inoltre confermata in tutte le scuole l’attività di educazione fisica nelle palestre.
Il servizio di ristorazione scolastica sarà attivato, in tutte e 17 le scuole a tempo pieno della città, a partire dal 23 settembre prossimo.
Nelle scuole sede di seggio il servizio di ristorazione sarà attivato al rientro a scuola dopo il referendum.
Anche i progetti educativi pomeridiani delle scuole, come Sei e Get, sono confermati ma saranno attivati dal mese di ottobre, una volta che sarà chiaro il quadro delle adesioni e dopo che l’Ausl avrà dato le indicazioni necessarie per evitare rischi di contagio.
Dal 14 settembre saranno operativi in tutte le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado gli educatori per l’integrazione scolastica per bambini e ragazzi con diritti speciali.
“Il Comune di Reggio Emilia ha assegnato a ciascuna Istituzione scolastica un ‘monte ore’ di servizio settimanale, che garantirà la presenza a scuola del personale educativo a prescindere da periodi di assenza dei bambini con diritti speciali, offrendo così alle scuole presenze educative stabili che collaboreranno, per le proprie responsabilità e funzioni, con il personale docente in questa complessa ripartenza”.
In caso di emersione di contagi, entreranno in vigore le procedure normate a livello nazionale, con l’intervento del personale medico di base e dell’Ausl, oltre che dell’autonoma autorità scolastica. Ogni istituto comprensivo ha individuato un responsabile Covid e dotato ogni plesso di un referente Covid appositamente formato dall’Ausl per attivare le corrette procedure di trattamento dei casi sospetti.
Ogni mattina bambini e ragazzi saranno invitati alla sanificazione delle mani e riceveranno le mascherine chirurgiche.
Il capitolo mobilità interna alla sede scolastica prevede alcune misure di accesso e uscita, volte ad evitare il più possibile assembramenti e contatti fra classi diverse. Nei diversi plessi scolastici, ciascuno a seconda delle proprie caratteristiche, sono state individuate soluzioni che vanno dall’apertura di un numero aggiuntivo di accessi (ad esempio tramite portefinestre che mettano in collegamento le aule al piano terra con l’esterno), alla diversificazione dei percorsi, allo scaglionamento delle entrate e delle uscite dei ragazzi, con orari variabili ad esempio tra le 7.45 e le 8.05 per l’ingresso.
Linee di trasporto pubblico urbano ed extraurbano potenziate, addetti al controllo di servizio (steward) alle fermate degli autobus più densamente frequentate per ordinare e ‘distanziare’ salite e discese dai mezzi; rilancio e potenziamento delle iniziative Bicibus e Pedibus; una campagna di educazione, sensibilizzazione e comunicazione per invitare all’uso della bicicletta nei percorsi casa-scuola; franchigie nei parcheggi a pagamento.
Il ‘pacchetto Mobilità’ per la scuola 2020-2021 contiene una serie di misure sinergiche e diverse per agevolare il più possibile gli spostamenti casa-scuola, con criteri di sostenibilità, rispetto del distanziamento e necessità quotidiane.
“Considerata la necessità di evitare assembramenti e quindi aumentare lo spazio per genitori, scolari e studenti davanti alle scuole, quest’anno diventa ancora più importante raggiungere le scuole a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici, cercando per quanto possibile di lasciare le auto un po’ più distanti dagli ingressi scolastici. Queste scelte di sostenibilità, per altro, potranno incidere positivamente sul contenimento dei livelli di inquinamento dell’aria.
Sul tema, il Comune lancerà la prossima settimana la campagna di educazione e comunicazione “A piedi o in bicicletta sei un Drago”, pensata per incentivare quanto più possibile l’uso della bicicletta o il trasferimento a piedi di scolari e studenti”.
Le prime settimane di avviamento della scuola saranno utili per comprendere in concreto criticità, opportunità ed esigenze del trasporto casa-scuola e quindi individuare le migliori soluzioni da adottare in termini di sostenibilità e di praticità per le famiglie.
Stimato il fabbisogno reale e di conseguenza studiata l’organizzazione, il Comune rilancerà e potenzierà, in collaborazione con i Mobility manager scolastici, i progetti di Bicibus e Pedibus.
E’ inoltre prevista l’implementazione delle Strade scolastiche, quelle strade che vengono chiuse al traffico in orari coincidenti con l’entrata e l’uscita da scuola.
Dati aggiornati supportano la validità dello spostarsi a piedi o in bicicletta anche sul piano logistico.
Il monitoraggio sui percorsi casa-scuola, eseguito nel maggio 2019 su tutta la popolazione scolastica reggiana, ha evidenziato infatti che il 60% degli alunni di scuola primaria e il 49% di studenti di scuola secondaria di primo grado abita a una distanza inferiore ai 15 minuti a piedi dalla scuola.
Inoltre, l’84% degli alunni della scuola primaria, il 74% degli studenti della secondaria di primo grado e il 35% della secondaria di secondo grado abita a 10 minuti in bicicletta da scuola.
Si tratta quindi di tragitti che si prestano a essere percorsi a piedi o in bicicletta con benefici per la persona (attività fisica, distanziamento garantito, risparmio economico, versatilità) e per l’ambiente urbano (riduzione dell’inquinamento e del traffico).
D’intesa con l’Agenzia per la Mobilità e con Seta, oltre alle linee extraurbane si potenziano le linee bus urbane 1, 2, 4, 5, 6, 9, 10 e 13 nelle tratte e orari che potrebbero andare in sofferenza. E’ previsto inoltre il potenziamento della linea E del minibù.
Questa misura è possibile grazie a risorse aggiuntive della regione per circa 1,7 milioni per potenziare le linee Tpl della provincia di Reggio Emilia, città capoluogo compresa. L’obiettivo è rispettare il limite di capienza all’80%.
Seta inoltre, in accordo con il Comune, renderà operativi gli ‘addetti al controllo di servizio’, ovvero un servizio di assistenza ai passeggeri (steward) a terra, in particolare alle fermate più densamente frequentate nelle ore di punta. Questi operatori avranno il compito di ordinare e ‘distanziare’ il più possibile le persone alle salite e discese dai mezzi.
Sempre Seta sta testando nuove tecnologie per il monitoraggio della capienza a bordo dei mezzi.
In considerazione del maggiore decentramento delle sedi scolastiche diffuse,verrà valutata la possibile attivazione di una navetta gratuita a servizio dell’Istituto comprensivo Aosta che ha classi distaccate presso Palazzo da Mosto e Banca d’Italia.
Sono confermati e garantiti il servizio di Scuolabus (450 posti) e il trasporto di persone disabili.
Stabilito il quadro complessivo degli orari di ingresso delle diverse scuole, si prevede – lo strumento è ormai definito, ma va appunto sincronizzato con gli orari scolastici – la possibilità di usufruire di periodi di franchigia (sosta gratuita) nelle aree normalmente tariffate, come i parcheggi blu e piazzale Zucchi, per facilitare alle famiglie l’accompagnamento di scolari e studenti.