27/7/2020 – La Procura della Repubblica di Reggio Emilia ha chiuso in questi giorni le indagini per l’esondazione del fiume Enza, il 12 dicembre 2017, e il disastroso allagamento della zona industriale e dell’abitato di Lentigione. Il sostituto procurato Giacomo Forte ha notificato l’avviso di conclusioni delle indagini preliminari per l’esondazione avvenuta a Sorbolo di Brescello , e a tre indagati ha contestato il reato di inondazione colposa, che prevede una pena sino a 5 anni di reclusione. gli indagati tre dirigenti dell’Aipo, l’Agenzia interregionale del fiume Po con sede a Parma.
A seguito delle rotture degli argini dell’Enza avvenute nella notte del 12 dicembre 2017 , con inondazione dell’area antropizzata di Lentigione (abitato e zona industriale) e dei relativi ingenti danni alle strutture pubbliche e private, la Procura di Reggio Emilia aveva aperto nei primi giorni del 2018 un procedimento penale e, sotto il coordinamento del P.M. Giacomo Forte, aveva delegato le attività di indagine ai Carabinieri Forestali di Reggio Emilia.
Le complesse attività investigative sono state portate a termine dai militari del Nucleo investigativo di polizia ambientale (NIPAAF) con l’ausilio di due ingegneri idraulici nominati dalla Procura, grazie ai quali è stato possibile classificare l’evento meteorologico come non eccezionale, escludere fin da subito un difetto strutturale della difesa idraulica della sponda reggiana nonché accertare un deficit della sommità arginale nel tratto collassato.
Una attenta analisi, che ha visto impiegato anche il Reparto volo dell’Arma, è stata riservata alla verifica sulle due casse di espansione di Montecchio Emilia/Montechiarugolo, che hanno manifestato un non efficace funzionamento idraulico.
Il cattivo funzionamento delle casse di espansione e il deficit della quota di un lungo tratto arginale sono state considerate dalla Procura le cause principali del collasso della difesa idraulica a monte dell’area antropizzata di Lentigione, il tutto aggravato dalla mancata comunicazione delle criticità meteorologiche ed idrauliche contenute nei diversi bollettini emanati in tal senso dalla competente Agenzia Regionale. Da qui le accuse per il grave reato di inondazione colposa.