Carabinieri, il bilancio dell’anno di Angeli e Demoni In diminuzione i reati contro il patrimonio, ma 2 mila 243 chiamate per liti in famiglia
5/6/2020 – Rapine -31%, furti -20% (anche quelli sulle auto in sosta), borseggi – 12%: sono tutti in diminuzione i reati contro il patrimonio, secondo i consuntivi di un anno di attività (dal maggio 2019 al maggio 2020) dell’ Arma dei Carabinieri in provincia di Reggio Emilia. si moltiplicano invece interventi e arresti per le liti in famiglia: in un anno il 112 ha ricevuto ben 2 mila 243 chiamate sono per queste.
Cifre diffuse in occasione del 206 ° anniversario di fondazione dell’Arma, celebrato oggi in forma ristretta a causa delle prescrizioni imposte dal coronavirus. La cerimonia è avvenuta con la deposizione di una corona in memoria dei caduti, da parte del comandante provinciale colonnello Cristiano Desideri e del prefetto Maria Forte, presso la lapide posta all’interno della Caserma in memoria del Carabiniere Medaglia D’Oro al Valor Militare Leone Carmana a cui è intitolato il Comando Provinciale dei Carabinieri reggiani.
Un momento di raccoglimento in memoria di tutti i caduti dell’Arma quello che ha visto la deposizione della Corona nella lapide del Carabiniere Medaglia D’’Oro al Valor Militare Leone Carmana, nato a Villa-Minozzo l’11.11.1983 e morto a Reggio Emilia il 10.02.1926, che ottenne l’alta onorificenza per l’eroico comportamento tenuto nell’adempimento del proprio dovere allorquando il 04 giugno del 1920, a guardia della polveriera di Vallegrande (La Spezia), benché ferito, scongiurò il tentativo criminoso di alcuni ribelli di impadronirsi della postazione.
Anche
quest’anno, come da tradizione, la Fondazione Manodori ha concesso
le borse di studio a 17 studenti figli di Carabinieri in servizio
nella provincia che si sono particolarmente distinti nelle discipline
scolastiche degli Istituti della scuola media inferiore e superiore
della Provincia di Reggio Emilia.
Per le scuole superiori le borse di studio sono state assegnate a Mattia Colombari, Luigi Negri, Erika Cerullo, Giulia Petrone, Chiara Fiumara, Daniele Loris Merolla, Andrea Lugini e Matteo Ceci.
Per le scuole medie inferiori ad Arianna Gobbini, Manuela Chiappinelli, Giorgia Varrata, Arianna Lovecchi, Annalisa Regni, Ilenia Negri, Gabriele Saviano, Antonio Karol Monaco ed Elisa Varesi .
Le borse di studio saranno consegnate successivamente in un’apposita cerimonia dal Comandante Provinciale e dal Presidente della Fondazione MANODORI Romano Sassatelli, “non appena si presenteranno condizioni favorevoli”.
CARABINIERI DI REGGIO EMILIA, IL BILANCIO DI UN ANNO
Il 206° anno dalla Fondazione dell’Arma è stato un anno d’intenso lavoro per i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, caratterizzato soprattutto dall‘inchiesta Angeli e Demoni, che ha avuto una eco internazionale portando a scoprire il giro di affidi illeciti in Val d’Enza, con il coinvolgimento dei servizi sociali,e sui cui è in corso il procedimento penale.
IL CONSUNTIVO
12.802 servizi di perlustrazione, che hanno visto l’impiego
complessivo di 22.731 Carabinieri;
1.527 pattuglie a piedi, con l’impiego di 3.054
Carabinieri;
598 servizi di Ordine Pubblico, che hanno visto operare 949
militari;
Identificate 103.315 persone e controllati 83571 veicoli,
che, nella fase repressiva, hanno prodotto:
241 arresti per vari delitti;
la denuncia di 2.981 persone per molteplici reati;
2.538 i reati scoperti con l’identificazione dei responsabili
(tra cui un omicidio, 21 rapine,
256 furti, 291 truffe, 3 delitti
informatici, 138 reati di spaccio di
stupefacenti, 24 estorsioni, 24
violenze sessuali);
Oltre all’attività preventiva e repressiva, i Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia sono stati impegnati in numerose attività di soccorso: 224 interventi per richieste di soccorso – alcune delle quali risolutive per salvare vite umane – con l’impiego complessivo di oltre 448 militari. Tra questi viene ricordato il caso del bambino di 12 anni che il 2 ottobre 2019 in piena notte non ha esitato a chiamare il 112 dei carabinieri chiedendo aiuto per la mamma che era stata picchiata dal padre. “Una richiesta subito accolta dai militari che intervenuti nell’abitazione dei due coniugi hanno portato alla luce un’inquietante ed aberrante vicenda di violenza domestica che andava avanti da diversi anni a cui i carabinieri di Novellara, grazie al coraggio del piccolo figlio della vittima, hanno posto fine arrestando il padre e garantendo i soccorsi alla donna”.
Dall’inizio dell’anno, al 112 del Comando Provinciale di Reggio Emilia sono pervenute circa 200.000 richieste telefoniche, oltre 500 al giorno. Di queste, 2.243 (una media di 6 al giorno) per liti tra le mura domestiche (cosiddette liti in famiglia), in strada e tra vicini.
Un fenomeno in costante
crescita quello delle litigiosità e delle violenze nelle mura
domestiche che nel corso dell’anno in esame ha visto i Carabinieri
operare numerosi arresti e denunce grazie anche al maggior coraggio
avuti dalle stesse vittime che hanno trovato la forza di denunciare
in virtu’ delle nuove disposizioni emanate a loro favore dalle
recenti disposizioni di legge del Codice Rosso. In particolare:
nr. 51 persone arrestate e denunciate per atti persecutori;
nr. 243 persone denunciate per lesioni personali;
nr. 54 denunciate per percosse;
nr. 210 persone denunciate per minacce;
I REATI CONTRO IL PATRIMONIO
GIUGNO 2019-GIUGNO 2020: LE PRINCIPALI OPERAZIONI DI UN ANNO
L’operazione Angeli e Demoni ha fatto il giro del mondo
Il
27 giugno 2019 i Carabinieri del Nucleo
Investigativo di Reggio Emilia, sotto il costante coordinamento
della Procura Reggiana – Pubblico Ministero
Dott.ssa Valentina Salvi – hanno condotto
l’operazione “Angeli e Demoni”,
con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei
confronti di politici, medici, assistenti
sociali e liberi professionisti accusati di
aver messo in piedi un illecito e redditizio sistema di “gestione
minori”. I destinatari della misura
cautelare sono accusati, a vario titolo, di frode
processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamenti su
minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza
privata, tentata estorsione, peculato d’uso.
Il
16 luglio 2019 i carabinieri della stazione
di Correggio in collaborazione con i colleghi della Stazione
Forestale di Reggio Emilia hanno denunciato alla Procura della
Repubblica di Reggio Emilia due donne, titolari
di un allevamento di chihuahua della provincia di Brescia,
responsabili in concorso dei reati di
detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura
e produttive di gravi sofferenze, esercizio abusivo di una
professione e frode nell’esercizio del commercio.
Le indagate avevano messo in piedi un sistema che garantiva
l’importazione degli animali che, dopo la falsificazione
della documentazione e l’apposizione di microchip illecitamente
detenuti, venivano rivenduti assicurando
così ingenti guadagni. Nel corso delle perquisizioni, eseguite
nella sede legale dell’allevamento e in altri luoghi nella
disponibilità delle due indagate, sono stati sequestrati 56
cani chihuahua, 150 pergamene pedigree
di cui 3 già abbinate a microchip non inoculato,
numerose confezioni di farmaci ad uso ospedaliero, presidi
medico-chirurgici, materiali per medicazione e materiale sanitario
per la pulizia, passaporti rilasciati da autorità straniere a
favore di cani non presenti nell’allevamento, libretti
veterinari associati ad animali non presenti,
libretti veterinari in bianco ed anche un blocco di carta intestata
“Servizio Sanitario Regionale Emilia
Romagna – Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena”,
usato verosimilmente per la falsificazione di certificazioni.
Il
19 agosto 2019 i Carabinieri della Compagnia
di Reggio Emilia, dopo 10 giorni di latitanza dall’efferato
omicidio di una barista
a Reggio Emilia, hanno arrestato l’autore identificato in un
34enne cittadino marocchino senza fissa dimora. Il ricercato,
stretto
dalla morsa dei controlli dei carabinieri e della polizia nel
capoluogo cittadino, si è presentato spontaneamente alla caserma
dei Carabinieri di Reggio Emilia venendo arrestato con l’accusa di
omicidio.
Il
9 novembre 2019 i Carabinieri della
Compagnia di Reggio Emilia, hanno identificato e denunciato per
omicidio stradale un
50enne reggiano risultato essere il conducente del SUV datosi alla
fuga dopo aver travolto, in via della Canalina di Reggio Emilia, un
87enne reggiano deceduto
a seguito delle gravi lesioni riportate nell’investimento.
Il
17 dicembre 2019 i Carabinieri della
Compagnia di Guastalla hanno localizzato è sottoposto a sequestro
un cascinale adibito a vera e propria fabbrica
di marijuana suddivisa in reparti produttivi (coltivazione,
irradiazione ed essiccazione) al cui interno
i militari hanno rinvenuto oltre 1.200 piante
di marijuana e un avveniristico impianto di areazione, irradiamento
e irrigazione grazie al quale un cittadino
cinese, arrestato con
l’accusa di coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti,
era riuscito a riprodurre la corretta
adattabilità per l’habitat di produzione dello stupefacente.
L’intero cascinale, dopo essere stato “svuotato” dell’ingente
quantitativo di stupefacenti e dell’avveniristico impianto
installato per la produzione di marjuana, è stato sottoposto a
sequestro.
Il
13 gennaio 2020 la Procura della Repubblica
di Reggio Emilia ha formalmente concluso le attività di indagine
nell’ambito del procedimento penale nr. 5226/18 RGNR,
convenzionalmente denominato “Angeli e
Demoni”. L’avviso di conclusione ex
art. 415 bis c.p.p., emesso a firma del sostituto Procuratore
Dott.ssa Valentina SALVI, è stato notificato a tutti i 26 indagati
a cura del Nucleo Investigativo Carabinieri del Comando Provinciale
di Reggio Emilia che ha eseguito le indagini. Rispetto ai 102 capi
inizialmente contestati, si è proceduto all’avviso di conclusione
indagini in ordine a 116 imputazioni,
a vario titolo contestate agli indagati in ordine ai reati di cui
agli artt. 314/2° comma (peculato d’uso), 323 (abuso d’ufficio),
336 (violenza o minaccia a un pubblico ufficiale), 373 (falsa
perizia anche attraverso l’altrui inganno ex art. 48 c.p.), 374
(frode processuale), 375 (depistaggio o frode in processo penale),
379 bis (rivelazione di segreti inerenti a un procedimento penale),
479 (falso ideologico in atto pubblico anche attraverso l’altrui
inganno ex art. 48), 572 (maltrattamenti in famiglia), 582-583
(lesioni dolose gravissime), 610 (violenza privata), 56-629 (tentata
estorsione), 640 bis (truffa aggravata per il conseguimento di
erogazioni pubbliche) c.p.
Il
7 marzo 2020 i Carabinieri della Stazione di
Novellara, in relazione al decesso di una 39enne
per overdose a seguito dell’assunzione di una dose di eroina,
avvenuto il 24 ottobre 2019 hanno arrestato un cittadino pakistano
domiciliato a Novellara ritenuto essere colui che ha ceduto la dose
letale alla donna. Al riguardo infatti il GIP del Tribunale di
Reggio Emilia accogliendo le richieste della Procura reggiana,
concorde con gli esiti investigativi dei carabinieri di Novellara,
ha emesso a carico del pakistano un’ordinanza di custodia
cautelare in carcere che è stata eseguita dai militari novellaresi
che con le accuse di spaccio di stupefacenti e morte come
conseguenza di altro delitto hanno condotto in carcere il 37enne
pakistano.
Il
13 maggio 2020 grazie alle indagini condotte
dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di
Reggio Emilia veniva risolto l’efferato
omicidio della 60enne
Franca Silvana GANASSI, brutalmente
assassinata la notte tra il 30 e il 31
dicembre del 2005.Il responsabile risultato essere il 44enne
Mustapha BOUZENDAR domiciliato a Casablanca
grazie alla rogatoria internazionale, avanzata dalla Dottoressa
Maria Rita Pantani, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il
Tribunale di Reggio Emilia, veniva quindi arrestato e ristretto nel
carcere di Casablanca con l’accusa di omicidio volontario, tentata
violenza sessuale e rapina aggravata, in attesa di essere
processato.
Il
29 maggio 2020 i Carabinieri della Sezione
Operativa della Compagnia di Reggio Emilia, congiuntamente ai
colleghi di Rubiera, dopo una ininterrotta attività d’indagine e
di ricerca svolta in piena sinergia con i carabinieri della
compagnia di Caprino Veronese, hanno sottoposto a fermo di indiziato
di delitto e ristretto nel carcere di Reggio Emilia, a disposizione
della competente Procura, un 40enne marocchino con le accuse di
lesioni personali aggravate e deformazione
dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso. Un
fermo, quello del 40enne, reso possibile dall’eccezionale
connubio Al
culmine di una violenta lite si è armato di un coltello attingendo
al volto ed al capo l’ex compagna, una 52enne veronese, per poi
dileguarsi. Una fuga durata poche ore quella di un 40enne marocchino
residente in provincia di Verona che al culmine di una lite avvenuta
nel veronese ha sfregiato con un coltello il viso dell’ex
compagna.