12/12/2019 – Ennesima operazione contro la ndrangheta a Cutro, il comune della cosca ionica che conta molte migliaia di immigrati nel reggiano, tanto da essere al centro del processo Aemilia. Questa volta l’inchiesta è partita da Perugia: le cosche di San Leonardo di Cutro avevano allungato i loro tentacoli anche sull’Umbria, infiltrando “in modo significativo” il sistema economico della regione: uno schema-fotocopia di quanto è avvenuto a REggio Emilia con l’edilizial’autotrasporto, la sabbia e la finanza illegale.
E’ quanto emerge da un’indagine della Polizia durata diversi mesi che ha portato questa mattina gli agenti ad eseguire 27 arresti e sequestri per non meno di 10 milioni in Calabria e in Umbria.
L’inchiesta dello Sco della Polizia con le squadre mobili di Perugia, Catanzaro e Reggio Calabria, coordinate dalle Dda di Catanzaro e Reggio, riguarda presunti appartenenti alle cosche Trapasso, Mannolo e Zofreo di San Leonardo di Cutro e i Commisso di Siderno. Le indagini e le intercettazioni hano evidenziato che le famiglie di ‘ndrangheta non solo continuavano ad operare nei territori storicamente controllati, in Emilia in Lombardia e in Veneto, ma erano riuscite a emergere anche nel tessuto economico umbro. Si indaga anche su possibili legami con le amministrazioni e la politica.