17/12/2019 – Aperta ufficialmente questa mattina nel carcere della Dozzaa Bologna la nuova aula bunker , che ospiterà il secondo grado del maxiprocesso del processo Aemilia, il più grande mai celebrato contro la ndrangheta al Nord, e che ha inferto un colpo forse definitivo alla cosca cutrese e reggiana Grande Aracri. La prima udienza è prevista a febbraio.
Nella setenza di primo grado, pronunciata il 28 ottobre 2018 dal tribunale di Reggio Emilia, il collegio giudicante presieduto da Francesco Maria Caruso (ora presidente del tribunale di Bologna) aveva inflitto condanne a 118 imputati per oltre 1300 anni di carcere.
Lo spazio è stato riorganizzato e rinnovato, conta fino a 120 posti a sedere per avvocati e staff e una cinquantina per il pubblico:un’aula molto meno capiente del bunker prefabricache ancora occupa l’interocortile interno del TGribunale di Reggio Emilia, e che in gennaio devrebbe essere spostato in zona Parco Ottavi come sede di un centromdi documentazione e di attività culturali.
Alla presentazione della nuova aula della Dozza questa mattina ha partecipato anche il sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi. “E’ una risposta alle tante tribolazioni che abbiamo dovuto affrontare negli anni scorsi per potere celebrare, in Emilia-Romagna, processi importanti”, ha spiegato il presidente del tribunale di Bologna Francesco Maria Caruso.
Presenti anche il procuratore generale Ignazio De Francisci, che per primo ha insistito per la ristrutturazione dell’aula, il presidente uscente della Corte di Appello Giuseppe Colonna, la presidente dell’ordine degli avvocati di Bologna Elisabetta D’Errico, oltre ai tre sostituti pg che sosterranno l’accusa: Valter Giovannini, Lucia Musti e Luciana Cicerchia.