6/6/2019 – Sono diventate definitive 27 condanne per la potente e feroce cosca di Cutro, tra cui quella all’ergastolo per il boss Nicolino Grande Aracri – che comandava anche il ramo diventato autonomo della ndrangheta di Reggio Emilia – per suo fratello Ernesto e a 30 anni di carcere per Angelo Greco, tutti e tre mandanti e organizzatori dell’omicidio del vecchio boss Antonio Dragone avvenuto nel maggio 2004.
Lo ha deciso, a conclusione del processo Kyterion (rito abbreviato) la Corte di Cassazione, accogliendo le richieste del sostituto procuratore generale Paola Filippi, lo stesso che aveva sostenuto l’accusa nel processo Aemilia. Kyterion e Aemilia sono processi paralleli (insieme al processo Pesci in Lombardia) scaturiti dalle operazioni del gennaio 2015 condotte dalle Dda di Bologna, Catanzaro e Brescia contro i cutresi che ormai controllavano mezza Calabria, rivendicando l’autonomia dal “crimine” di Polsi e dominavano intere aree del Nord in particolare Reggio, l’Emilia e Mantova. La Cassazione ha respinto i ricorsi difensivi, alcuni ritenuti inammissibili, annullando con rinvio soltanto la condanna per Carmine Riillo in relazione all’accusa di associazione mafiosa a Isola Capo Rizzuto.
Viene sostanzialmente confermato il verdetto emesso nel luglio 2018 dalla Corte d’assise d’appello di Catanzaro che, in particolare, a Grande Aracri inflisse una pena più grave dei 30 anni comminatigli in primo grado dal gup distrettuale. Ma diventa definitivo l’ergastolo anche per il fratello Ernesto, che in primo grado ebbe 24 anni, e passa in giudicato la condanna a 30 anni di reclusione per Angelo Greco, di San Mauro Marchesato, che aveva avuto 24 anni anche lui.
Nicolino Grande Aracri , mandante dell’omicidio Dragone – scrive Antonio Anastasi nel Quotidiano del Sud – “è accusato anche di essere a capo della “provincia” di ‘ndrangheta che estendeva i suoi tentacoli ben oltre il Crotonese, dal Vibonese alla Sibaritide passando per la fascia jonica catanzarese, su parte dell’Emilia e della Lombardia, e rivendicava audacemente l’autonomia da Reggio Calabria. In Appello furono condannati anche i tre che erano stati assolti in primo grado. Cinque imputati hanno addirittura rinunciato a proporre ricorso in Cassazione. Ma questo è soltanto il filone del rito abbreviato, perché bisogna aggiungere le undici condanne decise nel rito ordinario definitosi nel febbraio 2018 davanti al Tribunale penale di Crotone e che viaggia verso la sentenza di secondo grado”.
Le condanne del processo Kyterion
Nicolino Grande Aracri ergastolo
Ernesto Grande Aracri ergastolo
Angelo Greco 30 anni
Luigi Martino 3 anni e 8 mesi
Dario Cristofaro 6 anni;
Michele Diletto 8 anni e 8 mesi;
Pasquale Diletto 6 anni e 8 mesi;
Antonio Grande Aracri 10 anni;
Luigi Martino 3 anni e 8 mesi.
Giovanni Abramo 6 anni e 4 mesi
Francesco Aiello 6 anni e 4 mesi
Pasquale Arena 8 anni
Giuseppe Celi 8 anni
Alfonso Diletto 6 anni e 4 mesi
Salvatore Diletto 6 anni e 4 mesi
Francesco Gentile 8 anni e 6 mesi
Salvatore Gerace 6 anni e 4 mesi
Francesco Lamanna 6 anni e 4 mesi
Domenico Lazzarini 6 anni e 4 mesi
Giuseppe Lequoque 8 anni e 6 mesi
Antonio Maletta 3 anni e 4 mesi
Francesco Mauro 6 anni e 4 mesi
Matteo Mazzocca 3 anni e 4 mesi
Domenico Nicoscia 8 anni e 6 mesi
Antonio Salerno 6 anni e 4 mesi
Benedetto Giovanni Stranieri 4 anni
Romolo Villirillo 6 anni e 4 mesi.
Fausto Poli
06/06/2019 alle 16:12
E’ vero. Ci sta. Siamo una provincia martoriata. Qualche complicita’ politica ?
Astrid
07/06/2019 alle 10:13
Complicità ad ogni livello, anche professionale di alto livello.