di Ugo Pellini*
4/1/2015 – L’ingloriosa fine decretata, due giorni prima dell’Epifania, all’Abete rosso collocato per le feste natalizie in piazza Prampolini a Reggio Emilia non è passata inosservata.
Numerosi i commenti dei passanti che questa mattina hanno assistito al taglio di tutti i rami dell’Albero di Natale, depositati poi su un camion con probabile destinazione discarica. Avevamo commentato che mettere in piazza un albero senza radici era “diseducativo”; ora ribadiamo che non è stato il massimo “giustiziarlo” pubblicamente in Piazza.
Numerose anche le proteste su Facebook di chi lamenta l’anticipata fine delle feste natalizie per fare posto alle celebrazioni del 7 gennaio del primo Tricolore; c’è addirittura chi ha definito questa operazione “cecchinaggio”.
“Dopo le feste l’albero adempirà alla sua funzione di produrre legna”, aveva commentato un assessore; vogliamo allora ricordare che gli alberi svolgono anche altre funzioni “minori”, come quella di fornire ossigeno, e Dio sa di quanto ci sia bisogno di aria pura in ambienti così inquinati come in quelli in cui ci troviamo a vivere.
*botanico, naturalista
materia reggiana
05/01/2016 alle 09:09
i reggiani sanno solo di alberi della cuccagna, gli altri li ignorano
a loro ignorare del resto riesce sempre bene
anche in termini di ossigenazione del cervello
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