di Pierluigi Ghiggini
11/4/2015 – Grazie a una brillante operazione investigativa condotta dai Carabinieri di Reggio Emilia col supporto della Polizia criminale tedesca, sono stati catturati ieri mattina all’alba, in un piccolo centro nella regione di Hannover, in Germania, i due albanesi ritenuti responsabili
dell’omicidio dell’imprenditore Marco Montruccoli, di 34 anni, e del tentato omicidio del fratello Matteo, avvenuti lo scorso 2 febbraio in un appartamento di via Fausto Coppi a Forche di Puianello, in comune di Quattro Castella.
I due sono stati arrestati ieri all ‘alba in un’abitazione Gronau -Leine, paese di cinquemila abitanti della Bassa Sassonia, con un blitz del Landeskriminalamt di Hannover, i cui agenti sono stati indirizzati a colpo sicuro dai nostri Carabinieri in una palazzina al numero 32 della viaEitzumerweg.
Al centro il colonnello Paolo Zito, a sinistra il tenento colonnello Alessandro Di Michino, a destra il tenente Corrado Santoli
I dettagli dell’operazione, che ha portato anche alla scoperta di un canale di traffico di droga tra Hannover e Reggio
Emilia, sono stati illustrati questa mattina dal comandate provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia, colonnello Paolo Zito, dal tenente colonnello Alessandro Di Michino comandanfe del Reparto operativo e dal tenente Corrado Santoli, comandante del Nucleo investigativo.
Le indagini, mai interrotte, sono coordinate dal Sostituto procuratore di Reggio Maria Rita PANTANI. In manette sono finiti Fatmir HYKAJ di 26 anni, alias Miri, residente a Modena, e Danjel TUFa, anche lui di 26 anni, residente a Sassuolo: entrambi ora sono in carcere ad Hannover in attesa
delle procedure di estradizione.
Entrambi sono residenti regolarmente in Italia, e entrambi lavoravano ufficialmente come operai. Danjel Tufa risulta incensurato, mentre Fatmir Hykaj ha precedenti specifici per traffico di droga: era gia stato fermatoalla frontiera con altri trafficanti nel corso del sequestro di due chili di cocaina.
Come è noto, il delitto di Forche sarebbe riconducibile a contrasti economici tra gli albanesi e Matteo Montruccoli
(tuttora agli arresti domiciliari) forse per una partita di droga non pagata. Marco, fratello di Matteo, non c’entrava niente con il giro: é morto per difendere il congiunto.
I due albanesi erano rifugiati da mesi in casa di complici a Gronau-Leine, persone già note alla polizia tedesca, a conferma che i due presunti omicidi erano pienamente inseriti in una rete internazionale di trafficanti. Proprio la polizia
tedesca – che del resto ha risposto tempestivamente al mandato di arresto internazionale ottenuto dagli inquirenti reggiani e gestito attraverso il servizio Sirene del ministero dgli Interni – ha dimostrato notevole interesse per l’inchiesta italiana.
Sono stati catturati incrociando le indagini di tipo
tradizionale con accertamenti tecnico-scientifici. I due erano sotto controllo da tempo. anche perchè durante la latitanza in Germania hanno continuato a “lavorare” nel traffico di droga, soprattutto per aprire nuovi canali di trasporto tra Hannover e l’Emilia.
IL DELITTO
Lo scorso 2 febbraio, nel corso di una lite avvenuta (come dicevamo, per motivi riconducibili al narcotraffico) all’interno dell’abitazione di Matteo MONTRUCCOLI ubicata a Forche di Puianello di Quattro Castella, gli albanesiarrestati per omicidio e tentato omicidio, uccisero Marco Montruccoli
con 14 coltellate e ferirono gravemente Matteo Montruccoli, che si ipotizza fosse in affari con loro, con 2 fendenti al polmone. Solo per un miracolo è sopravvissuto.
Nel medesimo contesto investigativo i carabinieri hanno sequestrato una pistola, 1 chilo di cocaina di eccellente qualità e 2 chili di marijuana, arrestando due persone (Matteo e l’ex fidanzata Silvia Raso) denunciandone altre due in stato di libertà. Dopo l’omicidio i due albanesi sono fuggiti,
rendendosi irreperibili, grazie anche all’efficienza dei Ris di Parma ne lle analisi delle tacce i sangue e del Dna, ” appena 48 ore dopo il crimine – ha sottolineato il colonnello
Zito – abbiamo potuto fornire gli elementi necessari alla Procura per emettere il fermo di indiziato di delitto,
divenuto poi ordinanza cautelare e quindi mandato di arresto europeo”.